APENAS UN DELINCUENTE
Scen.: Chas de Cruz, Hugo Fregonese, Raimundo Calcagno, José Ramón Luna, Tulio Demicheli. F.: Roque Giacovino. M.: Jorge Gárate. Mus.: Julián Bautista. Int.: Jorge Salcedo (José Morán), Sebastián Chiola (Rosatto), Tito Alonso (Carlos Morán), Josefa Goldar (Doña Emilia), Linda Lorena (Laura), Nathán Pinzón (619), Homero Cárpena. Prod.: Juan José Guthman, Hugo Fregonese per Interamericana. 35mm. D.: 88’. Bn.
Scheda Film
Raccontando la vicenda ispirata alla storia vera di José Moran, giovane impiegato di Buenos Aires che sottrae una somma di denaro alla compagnia per cui lavora e deve affrontare le tragiche conseguenze del suo gesto, Fregonese usa un duplice approccio. L’atmosfera e il punto di vista cambiano a metà film, passando dal noir urbano al film carcerario, anch’esso basato su episodi realmente accaduti, sebbene di fatto non collegati alla prima storia. Fregonese mescola con amara ironia frammenti di vita, situazioni drammatiche e linguaggi cinematografici apparentemente slegati, mentre è la sua oscura attrazione per i dettagli legati al crollo dell’individuo a dare vita al film. Per modalità di produzione e convenzioni di genere, l’epoca d’oro del cinema argentino che dominò i mercati sudamericani negli anni Trenta e Quaranta si ispirava parzialmente a Hollywood. Fregonese, che entrò in scena quando quell’epoca era già in declino, condivideva con la generazione precedente la passione per il cinema americano, qui suggerita da una disinvolta commistione di stili che coniuga l’inflessibile minimalismo visivo della Warner (montaggio rapido di titoli di giornale, auto inseguite che escono di strada) e la predilezione della Fox per il realismo e le riprese in esterni nei film polizieschi, nonché l’uso della voce fuori campo.
Anche se i gangster all’americana esistevano dal 1937 nel cinema argentino, l’intento di Fregonese non era quello di creare un pastiche bensì di attaccare l’idea di progresso economico affermatasi sotto la presidenza di Juan Perón. Fin quasi alla fine della sua carriera Fregonese trattò il denaro come un concetto astratto, qualcosa che si diffonde come una malattia infettiva e cambia la natura delle relazioni. Fece film su uomini con borse piene di banconote destinate a determinare il loro destino. Eppure, se i due primi tentativi del regista di assicurarsi un posto a Hollywood, nel 1937 e nel 1946, furono un fallimento, poiché non riuscì a realizzare nessun film, Apenas un delincuente poté essere realizzato proprio grazie all’interventismo statale del governo Perón. Per ironia della sorte proprio gli Stati Uniti contribuirono a porre fine all’epoca d’oro del cinema argentino imponendo un embargo per ragioni politiche sulla fornitura di pellicola. Fregonese fu così costretto a tornare là dove aveva già fallito; questa volta – doppia ironia – per girare un film intitolato One Way Street.
Ehsan Khoshbakht