“Nessun commento sulla banale produzione Hollywoodiana può essere più triste della nostra recensione di stamattina secondo la quale il film proiettato dal Rivoli, A Man to Remember, è un’ope­ra distinta e insolita. Le qualità che lo distinguono sono la semplicità, l’onestà, la dignità e il calore umano, elementi che pur­troppo compaiono molto raramente nei film drammatici. La nostra ammirazione per A Man to Remember è incondizionata, ma sappiamo quale rischio corriamo osannando chi ha solo fat­to il proprio dovere: lasciare intendere che ci saremmo accontentati anche di meno. (…) Ma non esiste nessun vero collegamento – anche se Hollywood dice il contrario – tra un budget grande e un grande film, o tra una grande storia e una storia buona. In que­sta biografia di un medico all’antica, raccontata a episodi e in senso discendente, si trovano tutti gli eventi abilmente intreccia­ti di cui ha bisogno la narrazione, tutti i personaggi forti di cui ha bisogno il cast, tutto il materiale che un regista deve miscelare per ottenere un dramma delicato, commovente ed espressivo. Tratto dal racconto di Katharine Haviland-Taylor Fatture, Dalton Trumbo e il regista Garson Kanin hanno elaborato un toccante omaggio alla figura del medico di provincia. (…) Il film (…) volge lo sguardo verso la fonte di tutti i vecchi appunti [del medico] e, contemporaneamente allo svolgersi dei singoli racconti, rac­conta la storia di Westport e della sua gente, offrendo uno stu­dio talvolta amaro, talvolta sentimentale – ma sempre affasci­nante – della provincia e del suo medico. (…)”.

Frank S. Nugent, A Memorable Film is “A Man to Remember”, “New York Times”, 7 novembre 1938