ZWISCHENGLEIS

Wolfgang Staudte

Scen.: Dorothee Dhan. F.: Igor Luther. M.: Lilo Krüger. Scgf.: Peter Herrmann. Mus.: Eugen Illín. Int.: Mel Ferrer (colonnello Charles Stone), Pola Kinski (Anna Eichmayr), Martin Lüttge (Alfons Eichmayr), Hannelore Schroth (signora Almany), Volkert Kraeft (Hubert Almany), Karl Maria Schley (il padrone di casa), Lambert Hamel (Lohbichler), Karl Obermayr (Schranz). Prod.: Peter Hoheisel, Harald Müller per Bayerischer Rundfunk / Artus-Film Produktionsgesellschaft mbH. 35mm. Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Complementare a Die Mörder sind unter uns, questo film soffoca di disperazione, così come l’altro era intriso di una cauta speranza: sembra un addio al cinema, alla storia e (per la protagonista) alla vita stessa. Il titolo inglese di Zwischengleis, Yesterday’s Tomorrow, è un malinconico colpo di genio. Lo stesso Staudte riconobbe una correlazione tra i due film: se Die Mörder sind unter uns parlava delle macerie della guerra, Zwischengleis parla di macerie interiori, quelle che non si possono sgomberare per far spazio a nuovi lavori di costruzione. Se allora Susanne riusciva lentamente a superare i ricordi del campo di concentramento per impedire ad Hans di farsi giustizia da solo, qui Anna non riesce a dimenticare di non aver potuto salvare un ragazzino in quegli ultimi folli giorni della Seconda guerra mondiale, quando stava fuggendo dall’esercito sovietico con la madre e il fratello minore. La sua mente è intrappolata in un loop temporale, e non a caso il suo nome è palindromo. Le guerre le portano via tutto: poiché il suo unico vero amore, Charles Stone, un colonnello delle forze di occupazione, finisce a combattere in Corea per non tornare mai più. E cos’ha da offrirle la pace? Un agente assicurativo come secondo marito, la cui mentalità da miracolo economico la fa sentire più sola che mai. Nel 1961 Anna si suicida gettandosi da un ponte. Questo non è uno spoiler. Nella versione del manifesto per la RFT quel momento appare come una visione nella testa di Anna, mettendo in chiaro che si tratta di un film su una donna che medita di togliersi la vita – e forse, così facendo, di riprendere in mano il proprio destino?
Nel 1978 furono in pochi a vedere Zwischengleis. Il film fu proiettato al Marché du Film di Cannes senza sottotitoli, se ci si può fidare dei resoconti dell’epoca. Nelle sale passò come una meteora. La stampa brontolò. Alla gente importò del film ancor meno di quanto alla gente nel film importasse di Anna. Lei almeno aveva avuto Charles Stone per un breve periodo. Ma che dire di Staudte?

Olaf Möller

Copia proveniente da

Per concessione di Transit Film