WO WOHNEN ALTE LEUTE

Ella Bergmann-Michel

Scen.: Mart Stam, Ella Bergmann-Michel. F., M.: Ella Bergmann-Michel. Prod.: Ella Bergmann-Michel su commissione di Mart Stam. 35mm. L.: 236 m (l. orig.: 240 m). D.: 13‘ a 16 f/s. Bn.

info_outline
T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Nel 1929-1930 la Henry und Emma Budge-Stiftung, fondazione creata dagli eponimi coniugi ebrei, affidò all’architetto olandese Mart Stam la costruzione di una residenza per anziani. Questi incaricò Bergmann-Michel di realizzare un cortometraggio, la sua opera prima. Girato ancora con cavalletto e cinepresa a manovella, è un elogio dell’architettura modernista, della luce, dell’aria e del sole. Non più frastuono, ma tranquillità, verde e camere singole. L’articolazione flessibile degli spazi viene resa con semplici effetti speciali. Ella Bergmann-Michel evidenzia la struttura comunicativa del nuovo edificio, sottolineando il vasto ingresso e gli ampi spazi comuni inondati di luce. Nella scena finale gli ospiti, affacciati da una lunga fila di balconi, salutano sorridenti la macchina da presa. Insieme ad altri film, questo corto faceva parte del programma Neues Bauen – Neues Wohnen [Nuova architettura Nuove abitazioni].

Madeleine Bernstorff

 

L’edificio era composto da stanze ampie e gradevoli, soleggiate e luminose. Completato nel 1929, per gli standard di Francoforte era molto moderno e offriva agli ospiti anziani tutte le comodità. La casa di riposo venne così filmata mostrando le condizioni di benessere degli anziani. Il pianterreno dell’edificio nonché la variabilità di alcuni spazi furono illustrati con effetti speciali che facevano uso di disegni.

Ella Bergmann-Michel

 

Intervista a Madeleine Bernstoff curatrice della rassegna

Copia proveniente da

Per concessione di Sünke Michel