WESTFRONT 1918: VIER VON DER INFANTERIE

Georg Wilhelm Pabst

Sog.: dal romanzo Vier von der Infanterie di Ernst Johannsen. Scen.: Ladislaus Vajda. F.: Charles Métain, Fritz Arno Wagner. Scgf.: Ernö Metzner. Mus.: Alexander Laszlo. Int.: Fritz Kampers (il bavarese), Gustav Diessl (Karl), Hans Joachim Moebius (lo studente), Claus Clausen (tenente), Gustav Püttjer (l’amburghese), Jackie Monnier (Yvette), Hanna Hoessrich (la moglie di Karl), Else Heller (la madre di Karl). Prod.: Nero-Film AG. DCP. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Con Westfront 1918 G.W. Pabst portò sullo schermo un deciso messaggio pacifista che molti all’epoca non gradirono. Tre anni dopo l’uscita, con la presa del potere da parte dei nazional-socialisti, il film fu messo al bando. Si riteneva che esso “indebolisse la volontà di difendersi del popolo tedesco” e “mettesse a repentaglio interessi cruciali dello stato”.
Effettivamente in Westfront 1918 la descrizione della guerra e delle battaglie è di un realismo quasi insopportabile. Il pubblico, che non aveva mai sentito il suono delle granate e delle mitragliatrici in un film, dovette rimanere sconvolto: era il primo sonoro di Pabst, e uscì nella primavera del 1930, quando il suono era ancora una novità nelle sale tedesche. Ancora oggi il film colpisce per il suo realismo spietato e macabro, e non si concede il benché minimo accenno comico o romantico nell’accompagnare i quattro personaggi principali verso l’inevitabile morte sul campo di battaglia. Siegfried Kracauer scrisse una recensione scettica, ma fu costretto a concludere che l’estremismo di Pabst era necessario: “Già una generazione è giunta all’età adulta senza conoscere direttamente quegli anni. Deve vedere e rivedere ciò cui non ha potuto assistere con i propri occhi. È poco verosimile che questa visione le serva di monito, ma deve sapere com’è andata”. Kracauer racconta anche che molti spettatori lasciarono la sala lamentandosi di non riuscire a sopportare il film. “Ma mentre fuggono dall’immagine della guerra, fuggono anche dalla comprensione di come essa possa essere evitata”.
Nel 1988 lavorammo un po’ affrettatamente a un primo tentativo di riportare questo film a una versione più completa possibile. Il restauro si basò allora su un duplicato negativo ricevuto in prestito dalla Praesens Film, titolare dei diritti. Le scene mancanti furono prelevate da una copia ricevuta dallo Staatliches Filmarchiv della Germania Est. Il risultato aveva dalla sua una trama completa, ma la qualità dell’immagine e del suono lasciava ancora molto a desiderare. Il finanziamento concesso dal Commissario del governo federale per la Cultura e i Media ci ha permesso di rimettere mano al restauro nel 2014. Abbiamo basato il nuovo intervento sul duplicato positivo nitrato esportato in Gran Bretagna negli anni Trenta e conservato al British Film Institute. Purtroppo all’epoca questo materiale era stato accorciato in misura considerevole per la distribuzione. Le scene mancanti sono state reinserite prelevandole dal duplicato negativo della Praesens, grazie al quale abbiamo anche potuto reintegrare centinaia di segmenti più brevi, compresi singoli fotogrammi, in cui la pellicola si era spezzata. È stato così possibile ripristinare quella fluidità del montaggio per cui Pabst era noto. Si è inoltre prestata una particolare attenzione al restauro del suono. La qualità degli elementi superstiti del film è lungi dall’essere ottimale, e nonostante l’impiego delle più avanzate tecniche digitali il risultato risulta compromesso, ma comunque molto migliore di quello ottenuto un quarto di secolo fa.

Martin Koerber

Copia proveniente da

Da: Deutsche Kintemathek per concessione di Praesens Film.
Restaurato da Deutsche Kinemathek in collaborazione con BFI. Restauro dell’immagine a cura di Alpha-Omega Digital. Restauro del suono a cura di Digimage France