HEARTS OF DARKNESS: A FILMMAKER’S APOCALYPSE
Scen.: Fax Bahr, George Hickenlooper. M.: Michael Greer, Jay Miracle. Mus.: Todd Boekelheide. Int.: Francis Ford Coppola, Robert Duvall, Dennis Hopper, Frederic Forrest, John Milius, Martin Sheen, Vittorio Storaro, Laurence Fishburne. Prod.: George Zaloom e Les Mayfield per Zaloom Mayfield Productions e Zoetrope Studios. DCP. D.: 96’. Col.
Scheda Film
Il 1° marzo 1976 sono partita per le Filippine con mio marito Francis Coppola, i nostri tre figli, Gio, Roman e Sofia, il nipote di Francis, Marc, la governante, la baby-sitter e il proiezionista di Francis. Avevamo affittato una grande casa a Manila per starci tutti assieme durante i mesi previsti per le riprese di Apocalypse Now, il nuovo film di Francis sul Vietnam. […] L’intreccio parla di un certo capitano Willard che viene mandato in missione speciale […]. Il copione racconta il viaggio e le peripezie che Willard affronta lungo il percorso. Quando finalmente giunge a destinazione, l’esperienza del viaggio lo ha profondamente cambiato. Anche molti di quelli che hanno lavorato al film sono cambiati.
Eleanor Coppola, Diario dell’Apocalisse. Dietro le quinte del capolavoro di Francis Ford Coppola, Minimum Fax, Roma 2006
Nel febbraio del 1976 Francis Coppola inizia le riprese nelle Filippine di Apocalypse Now, da una sceneggiatura di John Milius ispirata a Cuore di tenebra di Joseph Conrad. Sua moglie Eleanor documenta la lavorazione per conto della compagnia di distribuzione, la United Artists, e registra anche le conversazioni con il marito, che utilizzerà nel suo diario personale. […] Prima di Hearts of Darkness c’era stato Burden of Dreams, il film di Les Blank sul making of di Fitzcarraldo di Werner Herzog, che documentava fenomeni analoghi: il regista ‘progressista’ che, ricreando un’impresa colonialista, finisce per trasformarsi a sua volta in una sorta di forza coloniale in miniatura; l’autore eroico che non solo rifiuta lo studio per girare nel mondo reale, ma si sottopone alle stesse sfide fisiche e agli stessi pericoli raccontati dal suo film. Su questo punto, il protagonista di Hearts of Darkness è più consapevole di quello di Burden of Dreams: mentre Herzog si cala fino in fondo nella parte dell’artista romantico- ossessivo, Coppola è conscio di tutto il bagaglio hollywoodiano che porta con sé nella giungla […]. Coppola è riuscito a trasformare il mondo intero nel suo set cinematografico, in un modo che nessun vecchio magnate avrebbe mai potuto immaginare. Ma dove si trova, nel prodotto finale, il significato di tutto ciò per lui, in quanto autore-artista-eroe? Che cosa rappresenta davvero Apocalypse Now? È questa la domanda che Hearts of Darkness rincorre con un’energia disperata e convulsa.
Richard Combs, Hearts of Darkness: A Filmmaker’s Apocalypse, “Sight and Sound”, n. 1, Gennaio 1992