Una donna alta, sottile, a lutto…
agile e nobile con la sua gamba di statua.

I versi di A una passante di Charles Baudelaire potrebbero aver ispirato questo Deuil en 24 heures di Roland Petit, che come coreografo non si è mai lasciato intimidire dai grandi autori? Da Victor Hugo a Marcel Proust, dal suo tritatutto è passato di tutto. Roland Petit è un fenomeno intrigante della danza francese del dopoguerra, che ha dominato insieme alla sua interprete principale, Zizi Jeanmaire. I due hanno perfino occupato i palcoscenici di Broadway e i set di Hollywood in un’epoca in cui il musical hollywoodiano era al culmine… Cosa ci vedevano gli americani? Forse una fragranza iper-‘french’ il cui cosiddetto buon gusto faceva loro difetto? Il trionfo del cattivo gusto stilizzato si ritrova nel lavoro del meraviglioso scenografo Clavé.
Ciò detto, in Deuil en 24 heures ritrovo un po’ della mia storia familiare grazie alla bella fotografia di Henri Alekan, con il quale ho lavorato in A Strange Love Affair, e al danzatore Gérard Lemaître (il capocameriere di Maxim’s), con il quale avevo già collaborato in Casta Diva e Naughty Boys. A Lemaître ho poi riservato un cammeo in Echte Clichés, dove allude ai tempi in cui era uno dei ‘boys’ nel numero di varietà di Zizi Jeanmaire, Mon truc en plumes.

Eric de Kuyper