TRI

Aleksandar Petrović

Scen.: Aleksandar Petrović, Antonije Isaković. F.: Tomislav Pinter. M.: Mirjana Mitić. Scgf.: Nikola Rajić, Vladislav Lasic. Int.: Velimir ‘Bata’ Živojinović (Miloš Bojanić), Ali Raner (Mladić), Slobodan Perović (uomo senza documenti), Branislav Jerinić (comandante della pattuglia), Senka Petrović (ragazza), Vojislav Mirić (partigiano), Mica Tomić (provocatore in attesa del treno), Kole Angelovski (recluta in attesa del treno). Prod.: Petar Šobajić per Avala Film. DCP. D.: 80’. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Aleksandar Petrović è un nome familiare e rimane a buon titolo uno dei registi più amati del cinema serbo e jugoslavo. Uomo di grande sensibilità e di tempra instancabile, aveva una prodigiosa attenzione per i dettagli e una singolare capacità di cogliere l’interiorità delle persone, che seppe esprimere attraverso il cinema e la musica, preservando però sempre l’integrità dell’esperienza. Nell’intreccio visivo delle loro storie i suoi film coniugano con sicurezza misura e spontaneità. Petrović era capace di mostrare le pene più strazianti conservando una benevolenza vivida e incrollabile. Ritraendo le traversie di persone e luoghi scarsamente rappresentati sullo schermo, mostrò l’animazione della vita rurale (e urbana), la vita ecclesiastica delle comunità in un’epoca in cui la chiesa veniva raramente raffigurata e le tribolazioni del popolo Rom, al quale si sentiva intimamente legato. Aleksandar Petrović è insieme il più classico dei maestri e l’innovatore più originale. Molti dei suoi tratti distintivi si manifestano nell’intenso Tri, film drammatico che prende la forma di un trittico di storie ambientate rispettivamente all’inizio, a metà e alla fine della Seconda guerra mondiale. Nella prima, un giovane studente arriva in una stazione ferroviaria di campagna e assiste all’esecuzione di un innocente. Nella seconda, un partigiano e il suo compagno scappano dai soldati tedeschi attraverso le montagne della Jugoslavia. Nella terza, un ufficiale incrocia in un villaggio lo sguardo di una condannata a morte. Le questioni della coscienza, del libero arbitrio e dell’azione di fronte alla morte sono sviluppate in variazioni avvincenti. Interpretato dal leggendario Velimir ‘Bata’ Živojinović nei ruoli dei tre protagonisti e magistralmente fotografato da Tomislav Pinter, Tri è un punto di riferimento del Nuovo cinema jugoslavo. Distintosi a Karlovy Vary e candidato agli Academy Awards, resta una perfetta introduzione al cinema jugoslavo.

Mina Radović

Copia proveniente da

Restaurato nel 2019 presso i laboratori Delta Video, a partire da una copia negativa in 35mm conservata dalla Jugoslovenska Kinoteka