TIGRE REALE

Giovanni Pastrone (Piero Fosco)

Sog.: dalla novella omonima di Giovanni Verga (1873). F.: Giovanni Tomatis, Segundo de Chomón. Int.: Pina Menichelli (la contessa Natka), Alberto Nepoti (Giorgio La Ferita), Febo Mari (Dolski), Gabriele Moreau (il conte), Ernesto Vaser (ricco droghiere), Valentina Frascaroli (Erminia). Prod.: Itala Film · 35mm. L.: 1592 m. D.: 79’ a 18 f/s.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Nella copia di Tigre reale che oggi conosciamo la contessa Natka, al secolo Pina Menichelli, dopo aver seminato passione e morte sul suo estenuato cammino di diva, si redime in un frettoloso happy end: il grande incendio dell’albergo in cui si era recata per morire accanto all’amante le offre occasione di rinascita simbolica dalle fiamme del peccato e la libera provvidenzialmente del legittimo marito. Non solo la dark lady fedifraga non viene punita dal destino, ma guarisce dal suo male e può godersi alla luce del sole le gioie della passione ricambiata.
Questa chiusa può sorprendere chi ha famigliarità con la mentalità italiana dell’epoca, solitamente tesa a celebrare la funzione sacrificale della donna, sia essa sposa o ‘traviata’. Un altro piccolo mistero, apparentemente di tutt’altra natura, riguarda la presenza nel film di Valentina Frascaroli, annunciata dai titoli di testa e celebrata nelle recensioni ma della quale nella copia non appare traccia. Qualcosa non torna?
Lo studio dei documenti di produzione e delle recensioni d’epoca ci rivelano che è proprio così. Il finale sopravvissuto è quello di una speciale versione inglese, evidentemente adattata per il gusto di un pubblico ritenuto di mentalità più aperta. In origine ben altro era il destino dei personaggi: in linea con la novella di Verga da cui il film è tratto, quando Natka ritorna da lui, Giorgio non è impegnato con una sacrificabile fidanzata, bensì sposato con Erminia e padre di un bimbo piccolo. L’alternativa tra passione e famiglia si traduce in un montaggio che alterna l’incontro notturno tra gli amanti con la disperazione della moglie/madre che veglia sulla culla del figlio improvvisamente ammalatosi di difterite. A interpretare la difficile parte di Erminia, contraltare alla presenza magnetica della diva Menichelli, Pastrone chiamò proprio Valentina Frascaroli. Della sua interpretazione rimane una traccia preziosa nei fotogrammi cuciti sul ‘campionario colore’, un documento di produzione utile ai tecnici di laboratorio addetti al montaggio e alla tintura.

Stella Dagna

Copia proveniente da