Dalla Cina con furore […]  aveva un precedente illustre in Tian xia di yi quan, realizzato dal regista coreano Jeong Chang-hwa per gli Shaw Brothers, che insieme a La morte nella mano (1970) di Jimmy Wang Yu inaugurò il filone del kung fu, in anticipo rispetto a Bruce Lee. […]
Record d’incasso in Italia (719 milioni di lire, 300 milioni in più di Il furore della Cina colpisce ancora), negli Stati Uniti Tian xia di yi quan diventa un classico delle programmazioni nei grindhouse, le sale periferiche adibite ai double bill (paghi un biglietto, vedi due film) e dedicate al cinema popolare di genere. Quentin Tarantino nel corso degli anni ha stilato una lista definitiva dei suoi venti grindhouse movie preferiti e Tian xia di yi quan viene inserito al numero sette. […]
Tian xia di yi quan ha una trama simile a quella di Dalla Cina con furore. La rivalità tra due diverse scuole, entrambe cinesi in questo caso, ma una, quella del malvagio, assolda un sicario ronin giapponese con due suoi bravacci al seguito, sempre nipponici, vestiti con judogi e hakama come perfetti aikidoki. In palio non c’è l’orgoglio nazionale ma più semplicemente un torneo che decreterà il migliore artista marziale e la migliore scuola. […]
Il film è stato omaggiato da Tarantino in Kill Bill, sia riproponendo il tema musicale di Ironside che i cinesi immagino avessero sgraffignato, ma soprattutto recuperando la mistica della “tecnica del palmo d’acciaio o della mano di ferro”, tramandata dal shifu (sensei in cinese) a Lo Lieh dopo che   i giapponesi gli hanno rotto le mani. La Sposa/Uma Thurman vi ricorre per uccidere Bill/David Carradine benché utilizzando un’altra denominazione (“tecnica dell’esplosione del cuore con cinque colpi delle dita”).

Mauro Gervasini, Cuore e acciaio. Le arti marziali al cinema, Bietti, Milano 2019