THE MILKY WAY

Leo McCarey

Sog.: dalla pièce omonima di Lynn Root e Harry Clork. Scen: Grover Jones, Richard Connell, Frank Butler. F.: Alfred Gilks. M.: LeRoy Stone. Scgf.: Hans Dreier, Bernard Herzburn. Int.: Harold Lloyd (Burleigh Sullivan), Adolphe Menjou (Gabby Sloan), Verree Teasdale (Ann Westley), Helen Mack (Mae Sullivan), William Gargan (Speed McFarland), Lionel Stander (Spider Schultz), George Barbier (Wilbur Austin), Dorothy Wilson (Polly Pringle), Marjorie Gateson (Mrs. E. Winthrop Le Moyne), Charles Lane (Willard). Prod.: Paramount Pictures · 35mm. D.: 85’. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

The Milky Way mette insieme due fuoriclasse di Hal Roach: Harold Lloyd, che negli anni Dieci aveva contribuito a fondare gli Studios e a orientarne lo stile comico, e McCarey, che quello stile aveva affinato nel corso degli anni Venti. Lloyd aveva lasciato gli Studios nel 1923, e con la sua Harold Lloyd Corporation aveva realizzato alcuni dei migliori successi comici degli anni Venti, come The Freshman (1925) e The Kid Brother (1927). Nonostante avesse compiuto una buona transizione al sonoro, i suoi film parlati guadagnavano meno dei precedenti muti. Nel 1935 trovava ormai difficile finanziare le proprie produzioni, e dunque colse l’occasione al volo quando la Paramount gli propose di sostenere le spese per un film riservando alla Harold Lloyd Corporation il cinquanta per cento dei profitti promettendogli la regia di McCarey. A quel punto McCarey era il regista preferito dei migliori comici di Hollywood, avendo recentemente diretto con polso sicuro i Fratelli Marx, Eddie Cantor, Mae West e W.C. Fields. McCarey e Lloyd furono affiancati da sperimentati colleghi dell’epoca del muto quali Frank Butler e Grover Jones, che scrissero la sceneggiatura con Richard Connell, e il film che ne risultò è una perfetta mescolanza di comicità fisica e di dialoghi e personaggi screwball.
L’intraprendente personaggio interpretato da Lloyd era popolare e molto attuale nei ruggenti anni Venti, ma nel 1936, in piena Depressione, era ormai anacronistico. Ed è proprio così che lo gestisce McCarey in The Milky Way: un innocente all’antica, un pesce fuor d’acqua circondato da furbi e imbroglioni. Nell’agile coreografia delle scene fisiche e verbali in cui i personaggi si rendono pan per focaccia, Lloyd è sostenuto da un cast di fuoriclasse in cui spiccano Adolph Menjou, Verree Teasdale, Marjorie Gateson nel ruolo della dama di mondo Mrs. E. Winthrop Le Moyne che impara da Harold l’arte di schivare, e Lionel Stander, che interpreterà esattamente lo stesso ruolo nel remake del 1946 The Kid from Brooklyn, prodotto da Samuel Goldwyn e interpretato da Danny Kaye. Ispirandosi per l’atmosfera e le gag al proprio passato di pugile, McCarey riesce perfino a riprendere uno dei suoi numeri preferiti, la gag dei cappelli, che Lloyd e Stander rifanno con i guantoni da boxe. Oltre a dar prova del solito magistrale controllo dietro la macchina da presa, McCarey diede un altro importante contribuito al film: secondo Harold Lloyd fu il regista a imitare il nitrito del puledrino durante le riprese, e lo fece in maniera così convincente e appropriata che il verso fu tenuto nel montaggio finale.

Steve Massa

Copia proveniente da

Restaurato da UCLA a partire da un negativo 35mm acetato composito con colonna sonora registrata. Servizi di laboratorio: The Stanford Theatre Film Laboratory e DJ Audio. Si ringraziano Suzanne Lloyd-Harold Lloyd Entertainment, Inc.