THE GOLD RUSH
Sog., Scen.: Charles Chaplin. F.: Roland Totheroh. M.: Charles Chaplin, Roland Totheroh. Scgf.: Charles D. Hall. Int.: Charles Chaplin (cercatore d’oro), Georgia Hale (Georgia), Mack Swain (‘Big Jim’ Mckay), Tom Murray (Black Larsen), Betty Morrissey, Kay Desleys, Joan Lowell (amiche di Georgia), Henry Bergman (Hank Curtis), Malcolm Waite (Jack Cameron). Prod.: Charles Chaplin per United Artists. DCP. D.: 88’. Bn.
Scheda Film
Photo © Roy Export Est
Alla sua uscita, nel giugno del 1925, The Gold Rush fu accompagnato sulla stampa americana da una ricca aneddotica: dalle tonnellate di gesso, sale e coriandoli impiegati per ricostruire l’Alaska in studio, alla sfarzosa premiere con orchestra e danze a tema ‘artico’ al Chinese Theatre di Los Angeles, ai dieci minuti di risate ininterrotte trasmesse in diretta dalla BBC per il lancio inglese. Fu riportato che in alcune sale europee, i proiezionisti si trovarono costretti a riavvolgere la pellicola per accontentare un pubblico in delirio che chiedeva un bis della ‘danza dei panini’. The Gold Rush incassò cifre da capogiro e fu distribuito in più di duecento paesi. All’inizio degli anni Quaranta Chaplin decise di rimettere mano a una delle sue opere più pure, sostituendo le didascalie originali con un commento narrato, modificando il montaggio e scorciando il finale. Quando il film uscì nuovamente in sala nel maggio del 1942, in pochi compresero il senso di questa operazione che, pronunciando il non detto, alterava il suo equilibrio perfetto tra favola e follia. Anche i maggiori detrattori riconobbero tuttavia che la partitura orchestrale composta per questa versione rappresentava una delle vette espressive della sua carriera di compositore: “Non solo ha composto musica per la tempesta di neve, per gli scontri tra gli uomini, per le scene di ballo e per quelle d’amore; ma anche per il singhiozzo, la fame, il sonno, le allucinazioni, per la battaglia di palle di neve, per il sospetto, la dignità, l’orgoglio e l’indifferenza”. Da quel momento in poi gli avvocati di Chaplin perseguirono legalmente tutti i possessori e i distributori delle copie mute del film, rendendo la versione sonorizzata l’unica disponibile fino agli inizi degli anni Novanta, quando Kevin Brownlow e David Gill intrapresero una complessa ricostruzione dell’edizione muta a partire da diversi materiali sopravvissuti. Quasi trent’anni dopo siamo ripartiti da quegli elementi a cui se ne sono aggiunti altri generosamente forniti dalle cineteche FIAF. The Gold Rush non è l’unico film con cui ricordiamo Charlie Chaplin, ma certo la scelta di condurre il Vagabondo fino alle radici (o fin sul precipizio) della mitologia americana, di stagliare la sua figura solitaria sullo sfondo nevoso della nascita d’una nazione, ne fa un’opera di insuperata, vertiginosa intensità.
Cecilia Cenciarelli
Proiezioni
Restaurato in 4K nel 2025 da Cineteca di Bologna presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata,
a partire da elementi creati da Photoplay e da elementi d’archivio messi a disposizione da BFI National Archive,
Blackhawk Films, Lobster Films Collection, Bundesarchiv, Filmoteca de Catalunya, George Eastman Museum e MoMA – The Museum of Modern Art.
Una presentazione Roy Export con il supporto di Mk2.