THE CRADLE SNATCHERS
Sog.: dalla commedia omonima di Russell G. Medcraft e Norma Mitchell; Scen.: Sarah Y. Mason; F.: L. William O’Connell; Scgf.: William Darling; Int.: Louise Fazenda (Susan Martin), J. Farrell MacDonald (George Martin), Ethel Wales (Ethel Drake), Franklin Pangborn (Howard Drake), Dorothy Phillips (Kitty Ladd), William Davidson (Roy Ladd), Nick Stuart (Henry Winton), Arthur Lake (Oscar), Dione Ellis (Ann Hall), Sammy Cohen (Ike Ginsberg), Tyler Brooke (l’osteopata), Sally Eilers; Prod.: William Fox per Fox Film Corporation; Pri. pro.: 24 aprile 1927
35mm. Incompleto. L.: 1181 m. D.: 47′ a 22 f/s. Bn
Scheda Film
In Amanti per burla c’è un personaggio di studente timido, biondino, pauroso delle donne, che a un certo punto dichiara: “Le femmine portano disgrazia, e io me ne tengo alla larga”. Lo chiamano Swede, lo Svedese, e questo soprannome che sa di melting pot ci porta l’eco di un destino americano: non sarà forse una femmina, sirena bugiarda e bruna, a segnare la disgrazia di un altro povero Svedese nei Killers di Hemingway/Siodmak? E non sarà una donna, la figlia amata e perduta, il dolore mai risarcito dello Svedese che oggi giganteggia nella storia della letteratura, protagonista della Pastorale americana di Philip Roth? Divagazioni, certo, quali possono insinuarsi in un film come questo, il terzo di Hawks, tessuto crivellato di lacune (mancano all’incirca due bobine, lo snodo centrale resta oscuro): eppure, per quel che ci è dato vedere, tessuto spumoso e leggero, tagliato con mano sicura e bilanciata nelle simmetrie. Interni newyorkesi molto ben arredati (provvede giovanissimo il maestro William Cameron Menzies), tre mogli quarantenni trascurate, tre mariti sottanieri, tre studenti (uno è lo Svedese) subito pronti alla messinscena degli equivoci, appena un po’ di lato tre maliziose flappers. Nessuna malinconia, nessuna misoginia, nessun destino in agguato, anche lo Svedese rivedrà il suo parere sulle donne e tutto finisce in un disinvolto e democratico gioco delle parti e delle età (cradle snatcher è chi si accaparra un amante molto più giovane), piuttosto teatrale ma già un poco screwball. Magari Hawks ha in mente le pensose commedie matrimoniali anni Dieci di DeMille, ma qui ogni lezione morale si scioglie in ironica sfrontatezza da età del jazz: un’acerba guerricciola dei sessi, dove, con occhio ben disposto, possiamo anche cogliere scintille che anticipano futuri capolavori.
(Paola Cristalli)