THE CHASE

Arthur Penn

Sog.: dalla pièce e dal romanzo omonimi di Horton Foote. Scen.: Lillian Hellman. F.: Joseph LaShelle. M.: Gene Milford. Scgf.: Richard Day, Robert Luthardt. Mus.: John Barry. Int.: Marlon Brando (sceriffo Calder), Jane Fonda (Anna Reeves), Robert Redford (Bubber Reeves), James Fox (Jason ‘Jake’ Rogers), E.G. Marshall (Val Rogers), Angie Dickinson (Ruby Calder), Janice Rule (Emily Stewart), Robert Duvall (Edwin Steward), Miriam Hopkins (Mrs. Reeves), Martha Hyer (Mary Fuller). Prod.: Sam Spiegel per Horizon Pictures, Lone Star Pictures. DCP. D.: 135’. Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

A sentire Penn, La caccia è “un film che non posso accogliere”. Il fatto che il produttore Sam Spiegel avesse imposto di montare il film a Londra, tagliando fuori il regista bloccato a New York per impegni teatrali, gli sembrò una mancanza inaccettabile, perché il montaggio di Gene Milford seguì troppo da vicino la sceneggiatura, perdendo molto del lavoro di improvvisazione creato durante le riprese, e soprattutto perché penalizzò la recitazione degli attori – specialmente di Marlon Brando, “il più grande attore del Novecento” secondo Penn – scegliendo i ciak più accademici. Eppure, come ha scritto Robin Wood, “le riprese peggiori di Penn, quelle ‘più convenzionali’, sono dieci volte più emozionanti delle riprese migliori girate da tanti altri registi”. Per questo, nonostante la rabbia e la delusione del suo regista, La caccia resta un grande film, capace di anticipare, sempre per dirla con Wood, “molti dei principali sviluppi del cinema di Hollywood del decennio successivo”. A cominciare dal modo in cui supera la struttura del melodramma (dove è il racconto a mettere in scena il conflitto) per cercare invece nella rappresentazione del reale la natura violenta di quella stessa realtà, smontando così le accuse di aver rappresentato con disprezzo i bianchi del Sud. E invece la violenza che all’improvviso contagia i cittadini di Terrell (una città “noiosa ma carina”) è molto di più dell’odio razzista: è il tracollo della fiducia nei valori della cultura americana, è la deriva civile di un paese che dimostra di non aver mai abdicato al suo spirito aggressivo. E che la sconfitta dello sceriffo interpretato da Brando, pesto e sanguinante per aver cercato di fermare la violenza che incendia la città, ribadisce in una maniera che non si dimentica. Una resa (Calder e la moglie abbandonano la città per cercare una nuova vita) ribadita dal destino di morte e di dolore dei tre giovani ‘ribelli’: Bubber (Redford), che aveva cercato di contrastare la legge, Jake (Fox), che cercava l’indipendenza dal potere del padre, e Anna (Fonda), che sperava di dimenticare la propria condizione.

Paolo Mereghetti

Copia proveniente da

Per concessione di Park Circus.
Restaurato in 4K da Sony Pictures Entertainment a partire dal negativo camera 35mm e del master sonoro magnetico originali. Restauro sonoro eseguito da Deluxe Audio Media Services. Restauro digitale dell’immagine eseguito da MTI Film Los Angeles e Cina