THE BIG PARADE
Sog.: Laurence Stallings. Scen.: Harry Behn. F.: John Arnold. M.: Hugh Wynne. Scgf.: Cedric Gibbons, James Basevi. Int.: John Gilbert (James Apperson), Renée Adorée (Melisande), Hobart Bosworth (Mr. Apperson), Claire McDowell (Mrs. Apperson), Claire Adams (Justyn Reed), Robert Ober (Harry), Tom O’Brien (Bull), Karl Dane (Slim), Rosita Marstini (madre di Melisande). Prod.: Metro-Goldwyn-Mayer 35mm. L.: 3424 m. D.: 149’ a 20 f/s. Bn
Scheda Film
Un giorno ebbi una conversazione con Irving Thalberg e gli dissi che ero stufo di fare film effimeri. Arrivavano in città, rimanevano in cartellone per una settimana o poco più e poi scomparivano nell’oblio o in una relativa oscurità. […] Se avessi avuto l’impressione di lavorare a qualcosa in grado di durare a lungo nei cinema di tutto il paese, o del mondo, ci avrei messo molto più amore e impegno.
Thalberg rispose che i miei desideri coincidevano perfettamente con i suoi. Poi mi chiese se avessi un’idea all’altezza di quell’obiettivo ambizioso. Dissi di sì. Mi sarebbe piaciuto fare un film su uno di questi soggetti: acciaio, grano o guerra. Dopo aver discusso le possibilità dei primi due, Thalberg mi chiese se avessi in mente una specifica storia di guerra.
Dissi che avevo solo un’intuizione: volevo raccontare la storia di un giovane americano che non fosse né un fervente patriota né un pacifista, ma che andasse in guerra e reagisse normalmente a tutto ciò che gli accadeva. Sarebbe stata la storia dell’uomo comune che non ha il potere di creare le situazioni in cui si trova ma che comunque le vive con profonda partecipazione. Dissi che il soldato non fa la guerra. L’americano medio non è né un entusiasta sostenitore né un fanatico oppositore della guerra. Segue semplicemente la corrente e cerca di trarre il meglio da ogni situazione. Thalberg si mostrò subito interessato.
[…] La produzione di The Big Parade costò 245.000 dollari. Fece di John Gilbert una delle più grandi star del momento e diede una spinta decisiva alle carriere di Renée Adorée e Karl Dane. Rimase in programma all’Astor Theater di Broadway per due anni incassando solo lì un milione e mezzo di dollari. Fu proiettato per sei mesi al Grauman’s Egyptian di Hollywood. In pochi anni superò i quindici milioni di dollari di incasso, consolidando rapidamente la posizione della Metro-Goldwyn-Mayer, e insieme a Ben-Hur (1925) impose la giovane compagnia ai vertici del settore. Irving Thalberg fu celebrato come genio della produzione cinematografica; Laurence Stallings fu elogiato per il soggetto originale; e io entrai nella cerchia dei grandi registi.
King Vidor, A Tree Is a Tree (1953), Samuel French, Hollywood, CA 1981
Per concessione di Warner Bros. e Turner Entertainment Company
Restaurato da George Eastman Museum e Warner Bros. presso il laboratorio Technicolor Creative Services, a partire da un duplicato negativo 35mm e dal negativo originale nitrato. Con il sostegno di Warner Bros. e Turner Entertainment Company