TAKOVÝ JE ŽIVOT

Carl Junghans

Scen.: Carl Junghans. F.: László Schäffer. Scgf.: Ernst Meiwers. Int.: Vera Baranovskaja (la lavandaia), Theodor Pištěk (il marito), Máňa Ženíšková (la figlia), Wolfgang Zilzer (il corteggiatore), Jindřich Plachta (il sarto), Manja Kellerová (la moglie del sarto), Eman Fiala (il pianista), Valeska Gert (la cameriera), Uli Tridenskaja (amica della lavandaia), Betty Kysilková (cassiera). Prod.: Star-Film, Carl Junghans-Filmproduktion. DCP. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Il film di Carl Junghans illustra la tragica storia di un’anziana lavandaia che con il suo lavoro mantiene il marito alcolista violento e dissoluto. Ponendosi nel solco del cinema europeo improntato al realismo sociale, il film si sforza di riprodurre fedelmente la realtà respingendo abbellimenti e sentimentalismi, e in tal senso si distingue da tutti gli altri film prodotti in questo periodo a Praga. Carl Junghans fu influenzato dal cinema sociale tedesco e dalla cinematografia sovietica (alcune scene si compongono di soli due fotogrammi), che ispirano non solo lo stile del film ma anche la scelta degli attori, i quali avevano già lavorato in film importanti. La scelta di Vera Baranovskaja per il ruolo della protagonista rimanda allo spirito di sacrificio e all’integrità morale della Madre di Pudovkin. L’interpretazione di Valeska Gert, che impersona una cameriera che si emancipa dalle limitazioni del repertorio femminile, è importante non solo per caratterizzare il personaggio, ma anche per associare il film alle idee e all’estetica dell’avanguardia e distinguerlo dalle produzioni commerciali.
Poche settimane dopo la distribuzione del film all’UFA-Theater di Berlino, alcune scene considerate sessualmente troppo esplicite e indecenti furono censurate in Cecoslovacchia: un cliente che tocca il ginocchio della manicurista, la scena degli amanti, un uomo con una padella per malati in mano, un dottore che propone un prezzo per un aborto, un marito ubriaco che va al bagno.
A oggi non disponiamo di copie originali della versione muta del film. La fonte migliore per la digitalizzazione è risultata essere una copia degli anni Cinquanta, prodotta da una copia risalente con tutta probabilità alla prima uscita del film in Germania nel 1930 e che contiene tutte le scene censurate. Le didascalie ceche, prodotte negli anni Cinquanta verosimilmente per una versione sonora, sono molto più concise rispetto alla versione originale perduta. Tutti gli altri materiali esistenti del film provengono da questa copia. Abbiamo voluto preservarne l’integrità durante tutto il processo di digitalizzazione.

Jeanne Pommeau

Restaurato nel 2016 presso l’Hungarian Filmlab sotto la supervisione del Národní filmový archiv a partire da una copia safety e un internegativo safety 35mm. Il restauro è stato realizzato grazie a un fondo concesso dall’Islanda, dal Liechtenstein e dalla Norvegia e al cofinanziamento del ministero della Cultura della Repubblica Ceca