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Leni Riefenstahl

R., Sc., Mont.: Leni Riefenstahl. F.: Hans Ertl, Walter Frentz, Albert Kling, Guzzi Lantschner, Kurt Neubert, Willy Zielke. Mus.: Peter Kreuder. D.: 26’. 35mm.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Questo film era conosciuto da anni come mancante della seconda delle tre bobine. Recentemente il Filmmuseum di Monaco ha ritrovato la seconda bobina presso ex Staatlichen Filmarchiv della DDR. Le bobine 1 e 3 provenivano da una copia nitrato passata negli Stati Uniti dopo la guerra.

Due documenti storici in forma cinematografica, due documenti della storia del cinema. Film e storia, l’uno innestato nell’altra.

Il terzo film di Leni Riefenstahl su un congresso del partito (dopo Sieg des Glaubens – La vittoria della fede – e Triumph des Willens – Il trionfo della volontà), visto dopo la guerra, nella migliore delle ipotesi, come frammento incompiuto, ora in versione integrale (con discorso di Hitler e parata). Il canto per Stalin di Dziga Vertov, “mutilato e malamente copiato in fase di montaggio, sottovalutato, non conservato e ridotto a nulla” (annotazione sul diario del 1945).

Due film degli anni ’30, fanalini di coda dell’avanguardia degli anni ’20, del film sinfonico: Cavalcanti, Ruttmann, Vertov, Kaufman, Vigo, Riefenstahl…

Immagini del Führer, immagini di uomini: il ruolo dell’uomo giovane nella Germania di Hitler, il ruolo della giovane donna nella Russia di Stalin.

Primi piani che riempiono lo schermo: l’uno mentre parla ai primi soldati di leva del terzo Reich, l’altro mentre ascolta gli omaggi delle giovani pioniere. Nella sua autobiografia, la Riefenstahl racconta che Hitler vide delle riprese di Stalin in un cinegiornale due giorni prima della partenza di Ribbentrop per Mosca: Walter Frentz, in quell’occasione, portò con sé il film Olympia e lei ricevette in seguito un ammirato biglietto autografo di Stalin. “La mia impressione fu che la decisione di venire a patti con Stalin si fosse formata nella mente di Hitler dopo aver visto i suoi primi piani nel cinegiornale”. E Stalin? Che cosa pensò Stalin dopo aver visto i primi piani di Hitler in Olympia? Anche lui era d’accordo: “Quest’uomo ha un buon aspetto; con lui si dovrebbe poter tratare”. Due film, ritrovati nel mucchio di rottami della nostra storia. (Enno Patalas, trad. di Luca Baldazzi).

 

Copia proveniente da