SUNSET BOULEVARD

Billy Wilder

Scen.: Charles Brackett, Billy Wilder, D.M. Marshman Jr.. F.: John F. Seitz. M.: Arthur Schmidt. Scgf.: Hans Dreier, John Meehan. Mus.: Franz Waxman. Int.: William Holden (Joe Gillis), Gloria Swanson (Norma Desmond), Erich von Stroheim (Max Von Mayerling), Nancy Olson (Betty Schaefer), Fred Clark (Sheldrake), Lloyd Gough (Morino), Jack Webb (Artie Green), Cecil B. DeMille (se stesso), Buster Keaton (ospite). Prod.: Charles Brackett per Paramount Pictures. DCP. D.: 110’. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

“Sedeva vicino a me e sapeva di tuberose, un odore che non ho mai potuto sopportare”. Leggenda vuole che Gloria Swanson adorasse Narcisse noir, profumo creato da Ernest Daltroff per Caron nel 1911, dunque opportunamente desueto nel 1950; ne abusava, infestava i set, e in specie quello di Sunset Boulevard. Tre anni prima, lo stesso profumo aveva dato titolo al film di Powell e Pressburger, Narciso nero; in entrambi i casi storie d’una follia, d’un delirio dei sensi fuori tempo o fuori luogo. Da un fuori luogo, da una curva sbagliata del destino parte la storia di Joe Gillis, giovane sceneggiatore senza fortuna che per sfuggire ai creditori sterza su un vialetto lungo Sunset Boulevard; finisce nella villa di un’anziana diva del muto, che vive una vita macabra e grottesca tra memorie di passato splendore; ne diventa il mantenuto e poi, tra pietà e disgusto, l’amante, e la fine è nota: le mort saisit le vif, quando cerca di andarsene lei gli spara, lui morirà per raccontare la storia. Sunset Boulevard è ancora il più crudele e beffardo film su Hollywood, il più calibrato nei chiaroscuri, sostenuto da un umorismo nero di cui Eric von Stroheim è il gran cerimoniere; ma è anche una storia accorata sull’invecchiare, e sulle illusioni straziate di tutti. A ogni visione la performance di Gloria Swanson è più insostenibile, quella di William Holden più coinvolgente – memorabile tenerezza del dialogo notturno, lungo i set della Paramount, tra due che si stanno innamorando, e lui, contrappunto olfattivo, dice a lei che profuma di aria fresca e biancheria pulita. (Per la cronaca. In Narcisse noir non c’è tuberosa. È l’abbraccio mortale tra il fiordarancio colto un attimo prima della disfatta e il sandalo di Mysore. Nel 1948 era invece uscito con gran successo Fracas, tuberosa intossicante, nato dall’estro tempestoso di Germaine Cellier. Quanto Fracas dovevano aver subito Wilder e Brackett, nei party hollywodiani di quegli anni… Così ho sempre pensato che fosse quella la tuberosa che intrideva la chioma posticcia di Norma Desmond, quel cono di luce striato di fumo, mentre un vecchio proiettore rimanda i fantasmi muti di Queen Kelly. Ma questa, come direbbe lo stesso Wilder, è un’altra storia – sulla quale forse mi sono già dilungata troppo).

Paola Cristalli

Copia proveniente da

Per concessione di Park Circus.
Restaurato in 4K nel 2025 da Paramount Pictures presso il laboratorio Paramount Post Services, a partire da un duplicato negativo 35mm di terza generazione. Una copia 35mm della collezione Paramount e una copia 35mm del 1950 conservata presso Library of Congress sono state utilizzate come riferimento per il grading. Restauro sonoro effettuato presso i laboratori Deluxe Audio e Park Road Post per la creazione di una nuova traccia audio 5.1. Restauro supervisionato da Charles Stepczyk, Charlotte Barker e Elizabeth Kirsckey.