STRANGE JOURNEY: THE STORY OF ROCKY HORROR

Linus O’Brien

Scen.: Avner Shiloah. F.: Warren Kommers. M.: Avner Shiloah. Mus.: Giosue Greco. Int.: Richard O’Brien, Lou Adler, Barry Bostwick, Tim Curry, Patricia Quinn, Susan Sarandon. Prod.: Adam Gibbs, Linus O’Brien, Garret Price e Avner Shiloah per Margot Station. DCP. D.: 90’. Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Alcuni anni fa mi sono imbattuto su YouTube nella canzone I’m Going Home, uno dei momenti salienti di The Rocky Horror Picture Show. Mentre scorrevo i commenti sono stato sopraffatto dall’emozione. Rocky Horror aveva sempre fatto parte della mia vita e conoscevo bene il suo impatto sociale, ma quella è stata la prima volta in cui ho davvero compreso l’enormità della sua influenza sulle vite delle singole persone. Da quella consapevolezza è nato questo film. Ho capito quanto questa storia fosse significativa e complessa: l’ascesa, la caduta e la rinascita di Rocky Horror; il suo influsso su musica, cinema e cultura pop; il fenomeno cult senza precedenti che ha generato, creando uno spazio sicuro per persone di ogni tipo. E purtroppo ho constatato che in questo clima politico Rocky Horror è più attuale che mai. A tutto questo si aggiunge il fatto che mio padre, Richard O’Brien, è stato colui che ha creato The Rocky Horror Picture Show, entrando così nella vita di moltissime persone. All’inizio non intendevo dirigere il film io stesso. Ma quando ho proposto il progetto al mio vecchio amico Avner Shiloah, che mi ha poi presentato a Garret Price e Adam Gibbs di Margot Station, abbiamo capito tutti che questa era anche una storia padre/figlio. Il primo passo è stato un viaggio in Nuova Zelanda per l’intervista principale con papa. Ho potuto trascorrere diversi giorni ad approfondire il dialogo con lui, affrontando temi che in passato lo avevano messo a disagio. Da lì abbiamo proseguito con interviste a Londra, New York, Los Angeles e in Australia. Ritrovare il cast e la troupe con cui sono cresciuto e stato incredibilmente gratificante. Parlare con i fan e con coloro cui il film ha cambiato la vita è stato insieme illuminante e commovente. Rocky Horror è unico nel modo in cui ha creato comunità e spazi in cui potersi esprimere senza timore di giudizio – in cui sentirsi liberi in ogni scelta e a proprio agio con chi condivideva quello spirito. Questo documentario non celebra solo Rocky Horror, ma anche tutte queste persone.

Linus O’Brien

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