STERNE
Scen.: Angel Wagenstein. F.: Werner Bergmann. M.: Christa Wernicke. Scgf.: Alfred Hirschmeier. Mus.: Simeon Pironkow. Int.: Sascha Kruscharska (Ruth), Jurgen Frohriep (sergente Walter), Erik S. Klein (luogotenente Kurt), Stefan Pejchev (Bai Petko), Georgi Naumow (Blashe), Iwan Kondow (il padre di Ruth), Milka Tujkowa (un partigiano), Stiljan Kunew (‘Doktor’), Naitscha Petrow (il capo della polizia), Elena Chranowa (l’anziana ebrea). Prod.: DEFA – Studio fur Spielfilme (Berlin), Studio fur Spielfilme (Sofia). DCP. D.: 93’. Bn
Scheda Film
Durante il viaggio di deportazione verso il campo di concentramento di Auschwitz un gruppo ebrei greci viene fatto sostare per tre giorni in Bulgaria. Qui incontrano Walter (interpretato da Jurgen Frohriep), sergente della Wehrmacht rimasto ferito a Leningrado. Durante la guerra Walter è diventato nichilista, e innamoratosi di una delle donne ebree, Ruth (Sascha Kruscharska), aiuterà i partigiani bulgari e tenterà di salvarla. Diretto con straordinaria padronanza artistica, Sterne narra senza sentimentalismi e con dialoghi sobri e concreti una tragedia ebraica priva di sconvolgenti effetti drammatici e attenta piuttosto al dramma interiore della sofferenza umana. Una menzione speciale va all’eccellente lavorò del direttore della fotografia Werner Bergmann (1921-1990), che lavorò a quasi tutti i film di Wolf. Insieme al regista e allo scenografo Alfred Hirschmeier, Bergmann si basò qui per la prima volta su uno storyboard. La pianificazione di ciascuna inquadratura contribuì ad accentuare la carica simbolica di molte immagini. Per la sceneggiatura l’autore bulgaro Angel Wagenstein attinse a elementi autobiografici. Fu lui a suggerire che la regia fosse affidata a Wolf, suo amico dagli anni degli studi a Mosca. Film sulle colpe e le responsabilità dei tedeschi nell’Olocausto, Sterne fu uno dei più importanti titoli antifascisti della DEFA e fu girato in coproduzione con la Bulgaria nei pressi di Sofia. Ricevette un premio speciale della giuria al Festival di Cannes, ma poiché la Germania Ovest pretese di essere l’unica rappresentante, il film fu proposto come produzione esclusivamente bulgara omettendo la partecipazione della DEFA. Anche la giovane protagonista Sascha Kruscharska fu applaudita a Cannes, benché fosse stata una scelta di ripiego, dato che le più celebri Haya Haraeet e Tat’jana Samojlova non erano disponibili. Kruscharska emigrò poi in Italia per ragioni personali e rinunciò a una grande carriera nel cinema.
Philip Zengel