SIGNS AND WONDERS
Sog.: James Lasdun. Scen.: James Lasdun, Jonathan Nossiter. F.: Giorgos Arvanitis. M.: Madeleine Gavin. Scgf.: Dafni Kalogianni. Mus.: Adrian Utley. Int.: Stellan Skarsgård (Alec), Charlotte Rampling (Marjorie), Deborah Kara Unger (Katherine), Dimitris Katalifos (Andreas), Ashley Remy (Siri), Dave Simonds (Kent). Prod.: MK2 Production. DCP. D.: 105’. Col.
Scheda Film
Per impatto emotivo e raffinatezza Signs & Wonders di Jonathan Nossiter richiama il cinema di Michelangelo Antonioni nell’efficace evocazione della qualità essenzialmente enigmatica della natura umana. Anziché lo splendore visivo del maestro italiano, tuttavia, l’americano Nossiter esibisce lo stile terso ma altrettanto cinematografico del noir. Signs & Wonders abbonda di suspense psicologica e si snoda come un film del mistero, anche se il mistero in questione riguarda forse semplicemente il cuore umano. È un’opera straordinariamente compiuta, tanto più che si tratta solo del secondo film di Nossiter. […] Nossiter, americano cresciuto all’estero, e James Lasdun, inglese residente in America, avevano già collaborato alla sceneggiatura di Sunday e si sono riuniti per Signs & Wonders, partendo da un soggetto originale di Lasdun.
Il loro film è soprattutto un’esplorazione dell’ingenuità potenzialmente disastrosa del carattere americano – soprattutto negli uomini e in particolare per quanto concerne il sesso e la politica. Alec, il personaggio interpretato da Stellan Skarsgård, è un commodity trader americano. Nato a Stoccolma, negli ultimi tre anni ha vissuto in Grecia con sua moglie Marjorie (Charlotte Rampling), un’americana di madre greca, e due figli piccoli. Alec e Marjorie sono felicemente sposati da oltre quindici anni e vivono in una casa confortevole, chiaramente costosa e di buon gusto.
Alec intreccia una relazione con una sensuale americana, Katherine (Deborah Kara Unger), da poco assunta nel suo ufficio. Oscillando tra questi diversi legami, sceglie Katherine e l’America per poi scoprire che in realtà vuole tornare a vivere con la famiglia. […]
Alec è incapace di accettare un rifiuto, e la sua determinazione a riprendersi moglie e figli trasforma il film in un’esperienza sconcertante, imprevedibile e avvincente. L’atmosfera di crescente tensione è solo un riflesso dei conflitti personali dei personaggi? O nell’aria c’è qualcosa di più sinistro, una sorta di complotto? Il pericolo si annida ovunque o solo nel cuore dei personaggi?
Signs & Wonders si addentra nella classica interazione tra destino, carattere ed emozione mostrando un’eccezionale profondità e un grado di consapevolezza che solo l’eterno osservatore onnisciente del cinema e della letteratura può sperare di possedere. Nella sua atmosfera inquieta e premonitrice affiorano i limiti della consapevolezza dell’altro e di sé, producendo un impatto devastante. È un film ricco di riferimenti, dalla musica popolare americana alla grande metafora dello specchio di Alice nel paese delle meraviglie, nel quale Alec inevitabilmente entra quando tenta di recuperare il proprio passato. […] Signs & Wonders è un’autentica rarità, un film convincente dalla visione unica e originale.
Kevin Thomas, ‘Signs & Wonders’ Probes the Mysteries of the Heart, Los Angeles Times, 6 aprile 2001