SAINT JOAN
Sog.: dalla piece omonima (1923) di George Bernard Shaw. Scen.: Graham Greene. F.: Georges Perinal. M.: Helga Cranston. Scgf.: Roger Furse, Ray Simm. Mus.: Mischa Spoliansky. Int.: Jean Seberg (Giovanna d’Arco), Richard Widmark (il Delfino, poi Re Carlo VII), Richard Todd (Dunois), Anton Walbrook (vescovo Cauchon), John Gielgud (conte di Warwick), Felix Aylmer (inquisitore), Harry Andrews (John de Stogumber), Barry Jones (De Courcelles). Prod.: Otto Preminger e Douglas Peirce per Wheel Productions. DCP. D.: 110’. Bn
Scheda Film
Saint Joan è uno dei rari autentici film maledetti della storia del cinema. Non solo fu snobbato dal pubblico e massacrato dalla critica, ma fu frainteso e presentato come l’esatto opposto di ciò che era: un film infedele rispetto alla pièce di Shaw […]. Come avrebbe potuto Preminger essere infedele a Shaw […] lui che aveva con lo scrittore irlandese tante affinità e tanti punti in comune: lo scetticismo, il gusto per il paradosso, il rifiuto del sentimentalismo, e, sotto la freddezza e il pudore, una vera generosità? In Saint Joan – opera teatrale e film – il gusto per il paradosso si manifesta con forza attraverso questa eroina insieme realista e mistica che può piacere (o dispiacere) sia agli agnostici che ai credenti. […] Al di là della sua fedeltà a Shaw, Saint Joan è al cento per cento un film d’autore. Come in Vertigine, Il ventaglio, Buongiorno tristezza, ecc., la realtà è osservata a distanza, come dall’altro lato dello specchio, e collocata in un’eternità che le restituisce complessità e sottigliezza meglio di quanto farebbe una rappresentazione imprigionata nella superficie delle apparenze. (L’idea di presentare la storia di Giovanna attraverso flashback a partire dal sogno di Carlo VII e di Preminger e Graham Greene, che per questo si sono ispirati all’epilogo dell’opera teatrale di Shaw). La Giovanna alla quale Jean Seberg presta i suoi tratti, con una spontaneità e un’autenticità geniali, è una vera eroina premingeriana, ostinata e affascinante, molteplice eppure unitaria, e la cui vittoria e apoteosi saranno anche una tragedia. Il cuore segreto dell’opera, e ciò che probabilmente ha più interessato Preminger nella pièce di Shaw, è la relazione tra Dunois e Giovanna. Attraverso di essa si vede, come spesso nell’opera di Preminger, che l’amore non è mai tanto amore come quando rimane incompiuto. […] Per quanto riguarda la regia, Preminger porta all’estremo grado di sofisticazione il suo gusto per i piani-sequenza lunghi, complessi, sinuosi, serpeggianti, che trasformano, come nella scena del gioco della campana, uno spazio teatrale in uno spazio cinematografico. […] Non era la prima volta che Preminger ricavava da un soggetto minore un’opera dal respiro universale. In Saint Joan, invece, a partire da un tema universale ha tratto un film intimo e segreto, un film de chevet realizzato per diletto personale e destinato agli happy few, che sono qui ampiamente ricompensati.
Jacques Lourcelles, Dictionnaire du cinéma. Les films, Editions Robert Laffont, Parigi 1992
Per concessione di Ignite Films. Restaurato in 4K nel 2024 da Academy Film Archive e The Film Foundation presso il laboratorio Roundabout Entertainment, a partire dal negativo scena originale 35mm. Restauro sonoro effettuato presso il laboratorio Audio Mechanics, a partire dal negativo colonna ottico 35mm. Con il sostegno di Hobson/Lucas Family Foundation