ROBERT WILSON AND THE CIVIL WARS
Scen.: Howard Brookner. F.: Robert Chappell, Ira Brenner, Tom DiCillo. M.: Michelle Bahlke. Int.: Robert Wilson, Philip Glass, Christopher Knowles, Heiner Müller, Gavin Bryars. Prod.: Howard Brookner, Markus Trebitsch, Orin Wechsberg, Robert Wilson per Unisphere Pictures, Citifilmworks, Aspekt Telefilm Produktion GmbH. DCP. D.: 94’. Bn.
Scheda Film
Alcuni dei miei primi ricordi d’infanzia sono legati alle visite a mio zio, Howard Brookner, nel luminoso loft di Robert Wilson che si affacciava sulla West Side Highway di New York, dove Howard viveva mentre Bob era all’estero per lavoro. Quel grande spazio, con le sue enormi finestre e la scala antincendio dalla quale ammiravamo i fuochi d’artificio del 4 luglio sull’Hudson, ha lasciato su di me un’impronta indelebile. Anni dopo, il film di Howard Robert Wilson and the CIVIL warS, visto su una sbiadita VHS doppiata, mi ha aiutato a capire l’importanza del lavoro di Bob e del loro percorso condiviso. Il secondo documentario di Howard, raramente visto, cattura il visionario tentativo di Wilson di unificare sei produzioni teatrali internazionali in una monumentale opera globale per il Festival delle arti olimpiche del 1984 a Los Angeles. Il film ci immerge nell’universo creativo di Wilson, restituendo un ritratto incandescente del genio artistico che mette in luce la visione ambiziosa di Bob e le complesse realtà che si celano dietro i sogni creativi. Dopo la prematura morte di Howard di AIDS, nel 1989, i suoi film hanno rischiato di scomparire del tutto. Nel 2011 ho iniziato a cercarli, prima ritrovando il suo documentario del 1983 su William S. Burroughs (ridistribuito da The Criterion Collection nel 2014) e poi dedicandomi, nel 2012, a Robert Wilson and the CIVIL warS. Dal co-produttore di Howard, Orin Wechsberg, oggi scomparso, sono venuto a sapere che tutti i materiali originali erano andati perduti a causa dell’uragano Sandy, con l’eccezione di una videocassetta VHS. Le poche tracce mi hanno portato in laboratori e archivi di New York, Londra e infine Amburgo, dove ho scoperto che i negativi originali di Howard erano stati gettati. Con grande tenacia abbiamo ricostruito il missaggio audio da nastri magnetici sparsi e da copie VHS raccolte nel frattempo. Dopo un decennio di lavoro con esperti in suono, scansione, correzione del colore e restauro, abbiamo riportato in vita il film, a partire da un’unica copia superstite in condizioni critiche. Il documentario restaurato è una testimonianza della perseveranza, della visione artistica e dell’eredità duratura dei sogni monumentali di Wilson, così come della voce cinematografica essenziale di Howard. È un onore condividerlo con nuovi spettatori e vederlo rivivere.
Aaron Brookner
Restaurato nel 2025 da Janus Films – The Criterion Collection presso i laboratori Watchmaker Films, Pinball London e Bandoaparte, a partire da una copia 16mm, una VHS e dal suono ottico stereo 16mm. Con il sostegno di Howard Brookner Legacy Project, Howard Brookner Estate, Pinball London e Janus Films – The Criterion Collection. Restauro supervisionato da Aaron Brookner e Mark Rance