REGEN

Joris Ivens, Mannus Franken

Sog., Scen.: Mannus Franken, Joris Ivens. F., M.: Joris Ivens. Mus.: Hanns Eisler. Prod.: Capi-Holland. DCP. D.: 11’. Bn

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Regen esplora gli effetti di un singolo acquazzone su una città moderna, creando una prospettiva di sintesi attraverso il montaggio, muovendosi nel tempo e nello spazio e permettendoci di vivere un evento quotidiano con tutta l’intensità offerta dal cinema. La macchina da presa di Ivens è attenta non solo agli effetti visivi prodotti dalla riflessione e dalla rifrazione della luce, dalla trasformazione operata sulla materia dalla lucentezza dell’umidità o dall’atmosfera velata dalla pioggia sottile, ma partecipa anche all’interazione umana con questo ambiente. L’indimenticabile scena delle ragazzine che attraversano l’inquadratura avvolte in una coperta per proteggersi dall’acqua spinge Ivens a osservare che “i movimenti saltellanti delle loro gambe avevano il ritmo delle gocce di pioggia”. L’analogia ci offre un indizio sulla logica che informa il montaggio lirico di Ivens e sul suo ruolo di guida nel conseguimento di una più intensa capacità d’osservazione. Diversamente da molti cineasti sperimentali della fine degli anni Venti, Ivens non subordina simili momenti umani alla logica del montaggio ritmico. È piuttosto il corpo umano con la sua mescolanza di grazia e goffaggine a fare da base a un ritmo cinematografico che si costruisce sui gesti e sulle forme del movimento corporeo. Ivens salda l’osservazione visiva e la trasformazione lirica attraverso una poesia filmica prodotta dalla chiarezza della percezione e dalla partecipazione diretta al movimento corporeo.

Tom Gunning, Joris Ivens, Filmmaker of the Twentieth Century, of the Netherlands and the World in Cinema without Borders. The Films of Joris Ivens, European Foudation Joris Ivens, Nijmegen 2002

Ella Bergmann-Michel vide Regen nel maggio del 1931 durante una matinée organizzata dal Bund Das Neues Frankfurt e dal relativo cineclub. Rimase profondamente colpita, e Joris Ivens le raccomandò l’uso della cinepresa Kinamo per i suoi film.

 

Intervista a Madeleine Bernstoff curatrice della rassegna

Copia proveniente da

Per concessione di Mannus Franken Foundation e Tamasa Distribution.
Restaurato nel 2005 con le musiche originali di Hanns Eisler.