QUATRE-VINGT-TREIZE (I-II)
Sog.: dal romanzo di Victor Hugo (1876); Scen.: Alexandre Arnoux; F.: Pierre Trimbach, Karémin Mérobian; Int.: Philippe Garnier (marchese de Lantenac), Paul Capellani (visconte Gauvain), Georges Dorival (sergente Radoub), Maximilien Charlier, Henry Krauss (Cimourdain), Maurice Schutz (Grandcœur), Jean Liezer, Charlotte Barbier-Krauss (La Flécharde) Prod.: S.C.A.G.L. Pathé Frères No. 8760 (distribuzione 1921, Co-Regia André Antoine). 35mm. L.: 3408 m . D.: 165’ a 18 f/s. Imbibito
Scheda Film
Quatre-vingt-treize – 1793 (1914) inizia all’incirca così: l’istrut- tore Henry Krauss (Cimourdain) impartisce delle lezioni, in una biblioteca, al giovane nobile (Gauvin) interpretato da Paul Capel- lani. Siamo nello studio Pathé, vediamo gli attori con delle par- rucche in testa che gesticolano davanti a noi ed esprimono il loro entusiasmo per le idee di Rousseau. Così, armati di pazienza, ci accingiamo a reggere le tre ore di questo vecchio lm in costume. Poco dopo – al più tardi durante la scena del vecchio marchese de Latenac che, esiliato dall’Inghilterra, sta andando in barca verso la Bretagna dove guiderà la rivolta monarchica contro la repub- blica giacobina – ci troviamo davanti a un grandissimo lm, ap- passionante e serio allo stesso tempo. Come Victor Hugo nel suo romanzo, anche Capellani ci espone in modo obiettivo la battaglia delle idee propugnate da Cimourdain, Latenac e Gauvain, senza costruire la storia attorno all’antagonismo tra bene e male. Anche se decisamente dalla parte dell’umanità (Gauvain), nel lm di Capellani, così come nell’originale di Hugo, le altre due posizioni, ossia l’attaccamento ai propri principi da parte del rivoluzionario Cimourdain e la lealtà del tradizionalista Latenac, non vengono condannate bensì mostrate nella loro eroica grandezza.
Nel 1957, alla ne di una proiezione di Quatre-vingt-treize alla Cinémathèque Française, Philippe Esnault e Pierre Philippe scris- sero: “Quatre-vingt-treize di Capellani (1914) ci consente, grazie all’opera di un valido pioniere, di giudicare la situazione del nostro cinema nazionale allo scoppio della guerra. Regista della scuderia Pathé dal 1905, l‘autore di L’Homme aux gants blancs (1908) adatta per lo schermo a partire dal 1909 e ininterrottamente Ra- cine, Hugo e Zola così come Richepin o Eugène Sue. Non si può trascurare questo cineasta che ci dà uno dopo l’altro Germinal e Quatre-vingt-treize. Si tratta di uno di quei rari lm d’anteguerra il cui soggetto può destare l‘attenzione dello spettatore contempo- raneo. Del resto fu vietato, e uscirà solo nel 1921 co rmato con Antoine”. (“Cinéma 57“, n. 18, maggio 1957)
A differenza di Germinal, di questo lm non esiste più un nega- tivo originale completo. Quatre-vingt-treize è stato ricostruito nel 1985 da Pierre Esnault (1930-2008); la nuova copia a colori della Cinémathèque Française del 2010 si basa sulla versione di Esnault. (La citazione di Esnault e Philippe, così come anche le informazioni relative alla copia del lm, sono di Camille Blot- Wellens e provengono dal booklet che accompagna il DVD Albert Capellani, Edition Pathé 2011, pp. 30-31)
(ML)