PLACE DE LA CONCORDE

Étienne-Jules Marey

DCP

info_outline
T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Immagini del traffico parigino di fine secolo girate da Étienne-Jules Marey tra il 1888 e 1904 con la sua cinepresa cronofotografica su una pellicola di 88mm di larghezza e 19m di lunghezza. Una delle prime testimonianze cinematografiche di Parigi è l’andirivieni di Place de la Concorde ripreso in una giornata soleggiata di marzo o aprile, intorno a mezzogiorno. Il filmato dura 45 secondi a una velocità di 12 fotogrammi al secondo per un totale di 544 fotogrammi di 31x88mm. Il film, che faceva parte degli studi di Marey sul movimento, non fu pensato per essere proiettato. In seguito alla digitalizzazione eseguita nel 2017, circa centovent’anni dopo, è possibile proiettarlo per la prima volta. Il negativo originale, su supporto di nitrocellulosa prodotto dalla Eastman Company o dai Laboratori Lumière di Lione (non c’è traccia della provenienza della pellicola), è stato preservato negli archivi del Národní technické muzeum (Museo nazionale della tecnica) di Praga.

Il Museo ha digitalizzato il film a una risoluzione di 13K in collaborazione con il progetto di ricerca NAKI – Identità nazionale culturale dell’Accademia di arti dello spettacolo di Praga. L’immagine è stata sottoposta a restauro digitale nel 2017, ma non ritoccata. Il negativo originale integrale e due copie positive più corte risultavano ben preservati. Il restauro della cronofotografia di Marey è stato complicato non dalla sua lunghezza, ma dalle sue qualità fotografiche molto dense. Apparentemente Marey ebbe problemi con lo sviluppo, cosa comprensibile data la lunghezza del filmato e l’epoca in cui fu realizzato. La prima metà del rotolo è sviluppata bene, ma la seconda metà mostra già notevoli oscillazioni di densità e segni di decadimento. Le variazioni di densità sono presenti tra i singoli fotogrammi e anche all’interno di ciascuno di essi. Ciò praticamente impedisce il ritocco digitale, ed è per questo motivo che il gruppo di esperti di Praga ha deciso di non eseguire il rétouche del film di Marey. L’aspetto fotografico dell’immagine è stato restaurato mediante color grading digitale basandosi su analisi e comparazioni con il DFRP (digital facsimile of reference print) della più corta delle due copie positive di Marey, il fotogramma negativo n. 155. Oltre a correggere le variazioni di densità, il grading ha corretto anche i segni brunastri probabilmente causati da difetti fotochimici (non da muffa). 

Copia proveniente da