NEIGHBORS
F.: Elgin Lessley. Int.: Buster Keaton (il ragazzo), Virginia Fox (la ragazza), Joe Keaton (il padre del ragazzo), Joe Roberts (il padre della ragazza), Eddie Cline (il poliziotto), James Duffy (il giudice), The Flying Escalantes. Prod.: Joseph M. Schenck per Comique Film Corporation. DCP. D.: 18’. Bn.
Scheda Film
Keaton capiva come funziona l’occhio umano; le idee gli venivano sotto forma di immagini. Nessun altro attore comico – e pochi registi – seppe sfruttare così bene la mise en scène, la collocazione nello spazio. In Neighbors una staccionata e una corda da bucato gli bastano per creare un intero balletto comico: le due linee che tagliano lo schermo sono simili alle melodie su cui improvvisano i jazzisti. Esse separano e collegano due case tra loro ostili, e Keaton nei suoi andirivieni le attraversa, le scavalca, ci passa sotto, sperimentando tutte le forme di movimento che la situazione gli consente. Quando Buster guardava il mondo doveva vedere all’istante un diagramma meccanico – frecce, traiettorie, ingranaggi in movimento – in una sorta di visione a raggi X delle leggi della fisica. Nel suo mondo gli oggetti si sovrappongono, si superano l’un l’altro, convergono e si separano come muovendosi su rotaie. I suoi stessi movimenti e manierismi hanno la medesima prodigiosa precisione, ciò che Walter Kerr definì la sua “rettitudine matematica e spirituale”. Spiritualità a parte, tutto deriva da un controllo meticoloso del corpo e dalla precisione dei tempi.
Imogen Sara Smith, Buster Keaton: The Persistence of Comedy, Gambit Publishing, Chicago 2008
Per il restauro di Neighbors sono stati ispezionati e analizzati nove elementi, sette dei quali – provenienti da Cohen Film Collection, The Library of Congress, Cinémathèque de Toulouse e Filmoteca de Catalunya – sono stati scansionati e comparati. Due elementi sono stati infine selezionati per la ricostruzione: un negativo nitrato originale e un controtipo negativo di seconda generazione, entrambi preservati alla Library of Congress e scansionati in 4K. Il controtipo negativo è stato utilizzato per il restauro del primo rullo, completamente mancante dal negativo originale, e per integrare altre porzioni del negativo gravemente decadute. Il restauro digitale ha tentato di omogeneizzare, quanto più possibile, i due elementi in quanto a grading e grana.