MY S URALA
T. It.: Noi siamo degli Urali; T. Ing.: We Are From The Urals; Scen.: E. Pomescikov, N. Rozkov; F.: I. Gorcllin; Scgf.: L. Blatova; Su.: N. Ozomov; Mu.: Ju. German, S. Potockij; Int.: A. Konsovskij (Kuzja Zavarin), Ja. Zejmo (Vera, Sua Sorella), G. Florinskij (Ignat’ev, Rappresentante Militare), A. Mihajlov (Vanja Tomakurov), S. Filippov (Operaio Specializzato), G. Milljar, M. Vinogradova, P. Galadzev, S. Komarov, N. Grabbe, S. Martinson, A. Krivickij, M. Barabanova, E. Mel’nik, L. Suharevskaja, A. Smirnov, N. Nikitina; Prod.: Sojuzdetfil’m E Stalinabad Film Studio; Pri. Pro.: 1944 35mm. L.: 2038 M. D.: 74′ A 24 F/S.
Scheda Film
Guardando i titoli roboanti e l’anno di produzione, ci si potrebbe aspettare un’opera di propaganda per l’arruolamento nelle forze armate. Ma non è così. Il film invita i giovani a reprimere il loro naturale istinto patriottico e, invece di spingerli a morire per il loro Paese, suggerisce loro di fare qualcosa di utile: studiare ingegneria e andare nell’Est, non nell’Ovest (gli Urali, naturalmente, sono la frontiera orientale dell’Europa), per dedicarsi alla fabbricazione di bombe e mine. C’è anche un capovolgimento della situazione che coinvolge l’altro sesso: mentre il ragazzo fabbrica mine nell’Est, la ragazza di cui è innamorato (la meravigliosa Janina Zejmo) si arruola volontaria, viene mandata al fronte e diventa eroe di guerra. La battuta finale recita: in una guerra come questa, non c’è differenza tra uomini e donne, tra fronte e retrovie.
Yuri Tsivian