…MEN FILMEN ÄR MIN ÄLSKARINNA

Stig Björkman

Tr. ing.: …But Film is my Mistress; Mo.: Dominika Daubenbüchel; Interv.: Woody Allen, Olivier Assayas, Bernardo Bertolucci, Arnaud Desplechin, John Sayles, Martin Scorsese, Lars von Trier; Voce narrante: Liv Ullmann; Prod.: Stina Gardell per Mantaray Film & TV Productions, Svensk Filmindustri (SF), Ingmar Bergman Foundation/ AB Svensk Filmindustri; Pri. pro.: maggio 2010. Digibeta D.: 66’. Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

…But Film is my Mistress tenta di cogliere la straordinaria personalità di regista di Ingmar Bergman basandosi sui dietro le quinte di otto film, da Persona del 1965 a Sarabanda del 2003. I filmati fanno parte della collezione donata da Ingmar Bergman nel 2002. Gli Archivi della Fondazione Ingmar Bergman sono stati inclusi nel 2007 nel programma dell’UNESCO Memoria del Mondo. Narrato da Liv Ullmann, il film raccoglie le parole di famosi registi per i quali Bergman è stato ed è un’influenza importante, come Woody Allen, Olivier Assayas, Bernardo Bertolucci, Arnaud Desplechin, John Sayles, Martin Scorsese e Lars von Trier. È un vivido ritratto dell’artista che considerava ogni progetto come una sfida per sé e per i suoi collaboratori, che si trattasse di attori o di colleghi dietro la macchina da presa. …But Film is my Mistress intende offrire un esauriente e tuttavia inaspettato ritratto di Ingmar Bergman regista. È un tentativo di dipingere l’intenso ritratto di un artista all’opera, di un artigiano impegnato e spinto dalla curiosità che affrontava ogni nuovo progetto come una sfida per sé e per le persone che lavoravano al suo fianco.

Stig Björkman

 

Ci sono persone alle quali si pensa come a coloro che formano il tessuto del mondo dell’arte, della cultura, dello spettacolo. E sono sempre presenti, insomma. Picasso c’è sempre stato, per cent’anni, letteralmente per cent’anni. E così senza Bergman, e senza Truffaut, senza Fellini, senza Buñuel e senza Kurosawa… Insomma, sono loro che definiscono autenticamente la celluloide, le macchine da presa, la luce e tutto il resto. Sono loro che hanno caratterizzato tutto ciò come arte. E poi questo dono se ne va, ed è terribile.

Woody Allen

 

Chiunque sia stato adolescente negli anni Cinquanta o Sessanta e avesse voluto fare film, non poteva non essere influenzato da Bergman.

Martin Scorsese

 

La gente diffida dei film di Bergman dicendo: “Sono film per adulti dei ceti alti”… Mai, mai! “Fa paura ai bambini”. Benissimo! È primitivo, come i film girati nel 1910, nel 1920. È chiaro che per tutta la vita è rimasto fedele al cinema muto. Poi, con il sonoro i personaggi si sono messi a dire grandi cose, certo. Ma l’azione è pura roba da film muto, per me.

Arnaud Desplechin