LUMUMBA, LA MORT DU PROPHÈTE

Raoul Peck

Sog., Scen.: Raoul Peck. F.: Matthias Kälin, Philippe Ross. M.: Eva Schlensag, Aïlo Auguste, Raoul Peck. Éric Vaucher. Prod.: Velvet Film, Cinémamma (Zurigo) in collaborazione con Télévision Suisse DRS, La SEPT. DCP. Bn e Col. 

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Questo restauro fa parte dell’African Film Heritage Project, creato da The Film Foundation’s World Cinema Project, Fédération Panafricaine des Cinéastes (FEPACI) e UNESCO – in collaborazione con Cineteca di Bologna – a sostegno del restauro e della diffusione del cinema africano.

Lumumba, la mort du prophète è stato per me un film fondamentale, anche se quando lo stavo girando non ne ero consapevole. Ha preso forma mentre lo stavo facendo. Quando l’ho concepito pensavo di fare un film di finzione sull’assassinio di Patrice Lumumba (film che avrei diretto una decina di anni dopo). Più scrivevo, più mi rendevo conto che attraverso la storia della mia famiglia potevo elaborare un approccio diverso e più efficace alla più vasta narrazione storica del Congo. Il Congo era l’esempio perfetto di tutto ciò che è successo in altri Paesi del Terzo Mondo, e in particolare in quelli africani.
All’epoca ero molto colpito anche dal lavoro di Chris Marker, uno dei rari registi a far proprie le storie di altri integrandosi allo stesso tempo nell’immaginario altrui.
Ho deciso di incorporare il nucleo del film nel film vero e proprio mentre veniva realizzato. Questo ha richiesto una dose enorme di flessibilità in corso di produzione, ma mi ha anche dato un’incredibile libertà creativa. In particolare, mi ha dato la possibilità di usare materiali d’archivio, di decifrarli, di correggerne le distorsioni, e di costringerli a svelare ciò che non avevano rivelato chiaramente. Ma prima dovevo trovarli, quegli archivi! Prima dell’avvento di internet, prima che fossero disponibili gli archivi digitali, un giovane congolese che volesse parlare della propria storia – quando riusciva finalmente ad accedere agli archivi del proprio paese – doveva pagare 3000 dollari di diritti di trasmissione per un minuto di filmati. […] Prima di partire per il Congo abbiamo scoperto che i servizi del regime di Mobutu ci stavano aspettando. Era troppo rischioso, abbiamo dovuto cancellare il viaggio e abbiamo perso diversi produttori. Così abbiamo fatto una scelta creativa che poi ha dato al film la sua forza: abbiamo deciso di girare Lumumba a Bruxelles, proprio nella città in cui era stato architettato l’assassinio. Abbiamo trasformato un contrattempo in una svolta drammatica e di fatto l’abbiamo integrato nel film: questo ha conferito una qualità riflessiva all’importanza dell’immagine (sia mentale, sia materiale) nel documentario.

Raoul Peck, intervistato da Olivier Barlet in Tony Pressley-Sanon e Sophie Saint-Just (a cura di), Raoul Peck, Power Politics and the Cinematic Imagination, Lexington Books, 2015

Restaurato in 4K da Film Foundation’s World Cinema Project e Cineteca di Bologna in collaborazione con Velvet Film presso i laboratori L’Immagine Ritrovata e L’Image Retrouvée con la supervisione di Raoul Peck, a partire dai negativi originali 16mm. Restauro realizzato con il sostegno di Hobson/Lucas Family Foundation