Letter From An Unknown Woman
Tit. It.: “Lettera Da Una Sconosciuta”; Scen.: Howard Koch, Max Ophuls, Dalla Novella “Briefe Einer Unbekannten” Di Stefan Zweig; F.: Frank Planer; M.: Ted J. Kent; Scgf.: Alexander Golitzen; Cost.: Travis Banton; Mu.: Daniele Amfitheatrof; Int.: Joan Fontaine (Lisa Berndle), Louis Jourdan (Stefan Brand), Mady Christians (Frau Berndle), Marcel Journet (Johann Stauffer), John Good (Tenente Leopold Von Kaltnegger), Carol Yorke (Marie), Art Smith (John, Il Maggiordomo), Howard Freeman (Herr Kastner), Otto Waldis (Portiere), Leo B. Pessin (Stefan Da Piccolo), Sonja Bryden (Frau Spitzer), Erskine Sandford (Facchino); Prod.: John Houseman Per Rampart; 35mm. D.: 86’. Bn.
Scheda Film
Letter from an Unknown Woman sembra senza tempo, incentrato com’è sulle intime vicende di una donna consumata dalla passione. Joan Fontaine interpreta la donna protagonista, che vive un’esistenza tormentata dall’adorazione (un’infatuazione giovanile trasformarsi in ossessione) nei confronti di un affascinante pianista donnaiolo (Louis Jourdan, che il produttore John Houseman pensava mancasse di sex appeal). Seguendo la classica formula del melodramma, il tempo e il destino hanno un ruolo fondamentale nello svilupparsi dalla trama, che viene presentata principalmente per mezzo di flashback. Il film presenta alcuni tratti caratteristici della regia di Ophuls: lunghe riprese fluide, movimenti di macchina elaborati, ricchezza di dettagli e ripetizioni narrative e visive. All’epoca, i dirigenti della Universal giudicarono il film “troppo europeo” e gli concessero una distribuzione limitata, mentre il “New York Times” lo liquidò come troppo “sdolcinato” e “ricamato”. Oggi, Letter from an Unknown Woman figura di diritto tra i film più venerati dell’intera opera di Ophuls.
Kimberly Yutani, UCLA Film and Television Archive – 11th Festival of Preservation, 2002