LEISE FLEHEN MEINE LIEDER
T. it.: Angeli senza paradiso. T. int.: Gently My Songs Entreat. Scen.: Walter Reisch, Willi Forst. F.: Franz Planer. M.: Viktor Gertler. Scgf.: Julius von Borsody. Mus.: Willy Schmidt-Gentner. Int.: Marta Eggerth (contessa Karoline Esterházy), Hans Jaray (Franz Schubert), Luise Ullrich (Emmy), Hans Moser (il padre di Emmy), Hans Olden (Hüttenbrenner), Otto Tressler (conte Esterházy). Prod.: Gregor Rabinowitsch, Arnold Pressburger per Cine-Allianz. 35mm. D.: 88’. Bn.
Scheda Film
I film biografici sui compositori classici erano un genere popolare del cinema tedesco all’epoca del muto e dei primi film sonori. La vita di Franz Schubert, maestro di un’emotività romantica e intricata, è stata messa in scena in una manciata di lungometraggi tedeschi tra gli anni Dieci e gli anni Trenta. Di gran lunga il più memorabile di tutti gli Schubert cinematografici è Hans Jaray, che lo interpreta nel debutto alla regia di Willi Forst. Sceneggiato da Walter Reisch, Leise flehen meine Lieder narra la storia agrodolce del triangolo amoroso tra Schubert, la contessa Karoline (Marta Eggerth) ed Emmy (Luise Ullrich), la figlia del titolare di un banco dei pegni. Nel suo primo lavoro da regista Forst stabilisce già molti temi chiave della sua poetica: la bellezza e la malinconia di Vienna, la musica come fonte di gioia ma anche di sofferenza e l’amore come rinuncia di sé.
Apprezzato da pubblico e critica, il film consacrò Forst come uno dei migliori artigiani del cinema tedesco e segnò l’inizio della sua straordinaria popolarità in Giappone. Akira Kurosawa lo inserì tra i suoi film preferiti. Yasujiro Ozu andò oltre, utilizzandone un lungo estratto in Figlio unico (1936).
Girato nell’estate del 1933, pochi mesi dopo l’ascesa al potere dei nazisti, Leise flehen meine Lieder resta profondamente radicato nello spirito della Repubblica di Weimar. Ne è prova la presenza di numerosi artisti ebrei, sia davanti che dietro la macchina da presa. Lo sceneggiatore Reisch e l’attore protagonista Jaray furono presto banditi dagli schermi tedeschi, così come il direttore della fotografia Franz Planer e i produttori Gregor Rabinowitsch e Arnold Pressburger, mentre l’attrice Marta Eggerth, anch’essa ebrea, continuò a lavorare in Germania ancora per qualche anno grazie alla sua popolarità.
Lukas Foerster