LEA BAMBOLA
In.: Lea Giunchi. P.: Cines, Roma. L.O.: 139 m. D.: 6’. 35mm.
Scheda Film
Se a Torino c’è Gigetta (Morano), a Roma imperversa Lea (Giunchi). È attrice di razza, ha sposato il fratello di Polidor, Natale Guillaume, attore anche lui, mentre il figlio, Eraldo Giunchi, diviene la mascotte della Cines e, con il soprannome di Cinessino, ha diritto ad una serie di filmetti per ragazzi, rugiadosi ed educativi.
Mentre Gigetta, in coppia con Eleuterio Rodolfi, dà vita ad una serie di pochades cinematografiche mutuate per la maggior parte da un repertorio francese a cavallo tra i due secoli, leggermente piccante, Lea, spesso in coppia con Kri Kri e come spalla i lepidi Gambardella (Checco) e Soderini (Cocò), è generalmente coinvolta in peripezie funamboliche che nulla hanno da invidiare alle ormai prossime slapstick di Mack Sennett.
Lea bambola la vede protagonista assoluta in un ruolo che le permette di passare prima da bambola e poi da vera e propria donna – si tratta di uno stratagemma matrimoniale tanto candido quanto esilarante – e di dar prova di un vero talento d’attrice comica. Lea Giunchi, verso la fine degli anni Dieci, abbandonò il genere per qualche interpretazione di maggior rilievo, ma la sua carriera ebbe termine con la tragica morte del marito, avvenuta nel 1916, a causa di un incidente aereo durante una serie di riprese cinematografiche sul golfo di Napoli.
(Vittorio Martinelli)