LE RETOUR

Henri Cartier-Bresson

Mus.: Robert Lannoy. Prod.: United States Information Services e Ministère Français des Prisonniers et Deportes. DCP. D.: 34’. Bn.

info_outline
T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Uno dei documenti più toccanti sulla sofferenza e la gioia umana emersi dalla Seconda guerra mondiale, Le Retour segue la liberazione e il viaggio verso casa dei prigionieri francesi liberati dai campi di concentramento nazisti tra agosto e ottobre 1945. Dai loro volti emaciati e increduli, alle convalescenze in ospedale, fino al ritorno a casa a piedi, in camion e in aereo, la macchina da presa cattura le loro intense espressioni di paura, trepidazione e felicita. I momenti di tensione ai posti di frontiera, il ponte aereo americano verso la Francia e i sorrisi timidi degli uomini mentre arrivano in treno e cercano volti familiari tra la folla sono resi in modo indimenticabile dall’occhio esperto di Cartier-Bresson, il quale, concentrandosi su questo singolo evento, ha detto più sulla separazione e la distruzione causate dalla guerra di quanto possano fare ore di filmati bellici. “Di fronte alla grande catastrofe e alla tragedia umana” osserva lo storico del cinema Richard Barsam, “l’artista spesso rimane muto; riflettendo, si rende conto che la semplicità è l’unico modo per cogliere la portata degli eventi che si svolgono davanti ai suoi occhi. Cartier-Bresson e un artista di questo tipo.”

Circulating Film Library Catalog, The Museum of Modern Art, New York 1984

Copia proveniente da

Restaurato in 4K nel 2023 da La Cinémathèque française presso il laboratorio Hiventy, a partire da un controtipo positivo 35mm