LADIES MUST LOVE

E.A. Dupont

T. alt.: Four Wise Girls. Sog.: dai racconti Lilies of Broadway e Scarlet Sisterhood di William Hurlbut, e Playgirls, Inc. di Robert Harris. Scen.: John Francis Larkin. M.: Robert Carlisle. Scgf.: Danny Hall. Int.: June Knight (Jeannie Marlow), Neil Hamilton (Bill Langhorne), Sally O’Neil (Dot La Tour), Dorothy Burgess (Peggy Burns), Mary Carlisle (Sally Lou Cateret), George E. Stone (Joey), Maude Eburne (Madame Fifi), Oscar Apfel (Herman Nussbauer). Prod.: Carl Laemmle Jr. per Universal Pictures Corp. 35mm. D.: 70’. Bn

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Com’è noto, la Universal reclutò dal cinema di Weimar il regista Paul Leni (Il fantasma di mezzanotte) e il direttore della fotografia Karl Freund (Dracula); meno note furono invece le collaborazioni con il regista E. A. Dupont (Varieté) per il film del 1927 Love Me and the World Is Mine, oggi perduto, e per questa commedia del 1933, variazione sul tema delle gold diggers della Warner Bros. con più di un tocco di cinismo weimariano.
Ritrovandosi momentaneamente a corto di uomini facoltosi da spennare, tre party girl di professione (Sally O’Neil, Dorothy Burgess e Mary Carlisle) stipulano un contratto per spartirsi equamente i futuri bottini e lo fanno firmare con l’inganno anche alla loro coinquilina (June Knight), una ragazza più idealista. Il contratto viene dimenticato finché Knight non prende a frequentare un playboy di Park Avenue (l’immancabile Neil Hamilton) che potrebbe nutrire per lei sentimenti sinceri. Ridottesi a fare le ‘accompagnatrici’ in un ‘locale notturno’ gestito da una tale Madame Fifi (Maude Eburne, la mezzana preferita di Hollywood), le tre ragazze minacciano l’ex amica di rivelare a Hamilton il loro accordo se la ragazza non accetta di coinvolgerle nell’affare.
A questo punto della sua iperattiva carriera internazionale Dupont aveva girato film in Gran Bretagna, Francia e Germania, spesso in versioni multilingue (Atlantic, Salto mortale). Ladies Must Love segnò l’inizio di un lungo e non particolarmente felice soggiorno a Hollywood durante il quale realizzò un solo altro film di chiaro valore personale (il curioso noir del 1951, The Scarf ). Ma la regia di Dupont in Ladies Must Love è solida e tecnicamente sofisticata, punzecchia la censura con ingegnosa malizia (viene posta molta enfasi sullo scambio di un gattino tra i due amanti) e sa valorizzare le molteplici qualità di una diva ingiustamente dimenticata, June Knight, briosa bellezza dalle gambe lunghe.

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