LA VIE DE PLAISIR
Scen.: Albert Valentin, Charles Spaak. F.: Charles Bauer, Paul Cotteret. M.: Christian Gaudin. Scgf.: Guy de Gastyne. Mus.: Paul Durand. Int.: Albert Préjean (Albert Maulette), Claude Génia (Hélène), Yolande Laffon (Gabrielle de Lormel), Aimé Clariond (signor de Lormel), Hélène Constant (Denise), Jean Servais (il generale), Claude Nollier (Aline), Julienne Paroli (contessa de Merly), Maurice Escande (conte de Boieldieu), Roger Karl (Gaëtan de Merly). Prod.: Alfred Greven per Continental Films. DCP. Bn. D.: 93’
Scheda Film
La Vie de plaisir fu prodotto dalla Continental Films, famigerata casa cinematografica controllata dalla Germania, e fu l’ultimo dei suoi film usciti dopo la Liberazione di Parigi il 16 maggio 1944. Frutto della collaborazione tra il brillante sceneggiatore Charles Spaak e il regista Albert Valentin, entrambi belgi, questa tagliente critica dell’alta società francese fece un certo scalpore sulla stampa collaborazionista. Ironicamente non andò meglio con la Resistenza, e dopo la guerra il film fu vietato. Valentin, ingiustamente dimenticato, pagò molto caro il processo di ‘purificazione’ professionale: l’industria cinematografica lo mise al bando fino al 1948. Curiosamente, Spaak e Valentin erano gli autori della sceneggiatura di Le Ciel est à vous di Grémillon, che fu invece celebrato dalla stampa clandestina legata alla Resistenza come fulgido esempio di film filofrancese dagli alti valori morali. La Vie de plaisir è probabilmente il capolavoro di Valentin, grazie alla sua struttura pirandelliana e ai dialoghi brillanti. Le produzioni della Continental non avevano l’obbligo di rispettare la censura di Vichy, e questo spiega l’incredibile ferocia con cui viene ritratta una famiglia aristocratica dominata dall’avidità e dall’ipocrisia. Aggiungendo la beffa al danno, il vero eroe del film è il proprietario di un locale notturno interpretato da Albert Préjean, presentato come un modello di virtù. Al di là del messaggio sociale, questa commedia di divorzio è magnificamente interpretata da un cast eccelso di attori francesi non protagonisti come Aimé Clariond, Maurice Escande e Roger Karl che impersonano alla perfezione gli aristocratici corrotti. Attraverso vari flashback, Valentin sfoggia inoltre con gusto infallibile eleganti movimenti di camera che non sfigurerebbero nelle migliori commedie di Hollywood. Resta ancor oggi un mistero come Claude Génia, ebrea di origini russe, fosse riuscita a ottenere il ruolo della protagonista in un film prodotto dai tedeschi. Come molti titoli della Continental, La Vie de plaisir valorizza il magistrale lavoro dello staff tecnico francese che, nonostante la carenza di mezzi, riuscì a costruire uno spettacolo fluido ed elegante in condizioni estreme.
Christine Leteux