LA TRAGICA FINE DI CALIGULA IMPERATORE
T. alt.: Caligola, Dementia Caligulae imperatoris. Int.: Stacia Napierkowska (Eglea), Raffaello Mariani (Caligula), Elio Gioppo (Chereas). Prod.: Film d’Arte Italiana DCP. D.: 65’. Imbibito e virato
Scheda Film
Nel 1917 la pubblicità esaltava gli alti valori di produzione di Caligula, la sua ricchissima messa in scena, i costumi, le catacombe e i leoni, e naturalmente Stacia Napierkowska, l’attrice-danzatrice-diva venuta da Parigi. Tutto questo funziona ancora perfettamente per il pubblico di oggi, che apprezzerà inoltre gli esterni in suggestivi scorci nei pressi di Roma, con tanto di antichi acquedotti romani sullo sfondo. Jean Carrère, presente sul set di Caligula negli ultimi mesi del 1916, definì Napierkowska “una grande artista, che danza seminuda in una performance più impressionante di qualsiasi cosa abbia fatto finora”. La scena di danza nella terza parte (titolo: Le orge) è la più lunga tra quelle presenti nei film sopravvissuti di Napierkowska, ed è una delle ragioni che ci hanno convinto a restaurare il film. Si sapeva che ne esistevano le immagini (ma non le didascalie), poiché tra i cinquantaquattro negativi originali della Film d’Arte Italiana ritrovati dagli archivisti bolognesi alla Cinémathèque française nei primi anni Novanta c’era anche quello di Caligula. (La F.A.I. aveva sede a Roma ma era di proprietà di Pathé frères; questo spiega perché i negativi fossero finiti in Francia anziché in Italia).
Quando abbiamo cercato i documenti che ci avrebbero permesso di ricostruire le didascalie mancanti, i colleghi olandesi ci hanno detto che non c’erano molti materiali cartacei a riguardo, solo una copia nitrato positiva di prima generazione… La copia non era mai stata restaurata perché mancava la scena clou della danza. Ma con i suoi ricchi viraggi e imbibizioni e con le sue didascalie, forniva tutte le informazioni assenti dal negativo. La scena mancante (presente invece nel negativo) mostra Napierkowska nel ruolo d’una ragazza cristiana che danza lasciva per il folle Caligola, e che infine viene trasportata da due enormi schiavi quasi nudi su un vassoio d’argento, per essere servita a sua Altezza Imperiale in camera da letto. La scena era stata tagliata negli anni Venti quando il film, che come Quo vadis? è ambientato negli anni delle persecuzioni contro i cristiani, veniva usato come strumento d’educazione religiosa.
Mariann Lewinsky