LA TIERRA DE LOS TOROS
Int.: Musidora, Antonio Cañero; Prod.: Société des Films Musidora
35mm. L.: 1220 m. D.: 48’30” a 22 f/s. Bn
Scheda Film
Dopo aver prodotto e codiretto tre lungometraggi drammatici in cui interpretava protagoniste più o meno avventurose, Musidora scelse il genere comico per quella che poi risultò essere l’ultima produzione della sua compagnia. Il film, che propone una mescolanza di elementi teatrali e cinematografici, può essere considerato un’autoironica resa dei conti con un mondo del cinema, una stampa e un pubblico che non capivano le aspirazioni di regista di Musidora e volevano relegarla ai ruoli drammatici che tanto sottolineavano la sua fotogenia. Ciò che rende particolarmente meritevole questa produzione è il suo tono privo di amarezza e la capacità di offrire invece una riflessione intelligente, a tratti sincera e sempre ricca d’umorismo su questioni che Musidora aveva preso fino ad allora molto sul serio, come la regia, il divismo, il coraggio maschile e femminile e l’amore romantico. Per esempio, si presenta come una regista abbastanza frivola da credere che l’attore di sua scelta, un torero, sarà lusingato di recitare nel suo film. Appare anche come un’aspirante attrice cinematografica molto brutta e goffa, divertendosi chiaramente moltissimo a interpretare l’opposto della sua immagine di diva dalla spiccata fotogenia. Il suo coraggio consiste nel tirare la coda a un toro, gesto con cui ridicolizza non solo l’eroismo femminile ma anche il presunto coraggio del torero, che è lei a salvare dalle corna del feroce animale. E il romanticismo dell’innamoramento viene sbeffeggiato mostrando l’uomo a caccia della donna. Nessuno ha saputo dare un addio più aggraziato a una così singolare carriera di celebrata diva e di regista a stento accreditata.