LA SPEDIZIONE FRANCHETTI NELLA DANKALIA ETIOPICA

Mario Craveri

DCP. D.: 60’. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

La spedizione Franchetti nella Dankalia etiopica è un documentario di spedizione di notevole valore tecnico, nonché una testimonianza significativa della vicenda coloniale dell’Italia fascista. Il barone Raimondo Franchetti, discendente di una delle più illustri famiglie dell’aristocrazia italiana, fu un personaggio tanto eclettico quanto controverso nel contesto dell’espansionismo coloniale italiano. La spedizione, che si svolse tra novembre 1928 e giugno 1929, si colloca in una fase particolarmente delicata delle relazioni tra il governo italiano e l’Impero etiopico, a pochi anni dall’invasione fascista. Le riprese sono opera di Mario Craveri, operatore dell’Istituto Luce. Il film venne presentato per la prima volta il 19 novembre 1929 in una versione suddivisa in quattro parti, pensata per la famiglia Franchetti e proiettata al Teatro Garibaldi di Treviso. Il giorno successivo, il 20 novembre, una versione alternativa, composta da sei parti e con un montaggio differente, venne proiettata al Teatro Augusteo di Roma, alla presenza dei membri della famiglia reale. Un’ulteriore proiezione ebbe luogo il 26 novembre 1929 in occasione dell’inaugurazione del Cinema Odeon di Milano, dove il film venne accompagnato dall’esecuzione del Guglielmo Tell di Gioachino Rossini. Il presente restauro si concentra sull’edizione in sei parti, ricostruita attraverso un lavoro critico che si propone di restituire la forma del film come fu presentato durante la sua proiezione più significativa. Si tratta di un’edizione che probabilmente servì solo per quella serata, per poi essere ridotta nella più diffusa versione in quattro parti. La ricostruzione si è basata sull’analisi dei negativi conservati presso l’Istituto Luce, delle fonti d’archivio e dell’elenco completo delle didascalie dell’edizione originale in sei parti. Questo processo ha consentito di confermare l’ordine delle sezioni e ha portato alla ricostruzione dei cartelli, ora riproposti come una simulazione il più fedele possibile alle fonti storiche, senza interventi correttivi. Al Cinema Ritrovato verranno presentati alcuni estratti che saranno commentati in sala dal gruppo di lavoro che ha promosso e curato il recupero del film.

Andrea Mariani

Copia proveniente da

Restaurato nel 2024 da Istituto Luce – Cinecittà in collaborazione con Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale dell’Università degli Studi di Udine presso i laboratori La Camera Ottica Film and Video Restoration, Digital Storytelling Lab e Media Lab dell’Università degli Studi di Udine, a partire dai negativi originali