LA PAGA
Scen.: Ciro Durán. F.: Raúl Delgado. M.: J. Garrido. Int.: Alberto Alvarez, María Escalona, Luis Márquez Páez, Paco De la Riera, Luisito, Eduardo Mancera, Aníbal Rivero, Herman Lester, Rafael Vallejo. Prod.: Marcos Hernández, Rafael Uzcátegui, Marina Gil. DCP. D.: 61’. Bn.
Scheda Film
Nelle Ande colombo-venezuelane un contadino lavora la terra in condizioni di sfruttamento per garantire la sopravvivenza della sua famiglia. Suo figlio è malato, sua moglie è incinta e lui riproduce la violenza che lo circonda. Senza soldi per le cure mediche, una sera si ubriaca e viene arrestato. In carcere, in un impeto di rabbia, si ribella al capo politico del paese nell’unico modo che conosce. La paga è un’opera pionieristica del cinema sociale e politico latinoamericano, uscita nel 1962 – lo stesso anno di Barravento, il film d’esordio di Glauber Rocha – e anticipatrice di movimenti come il Terzo Cinema di Getino e Solanas. Influenzato dal neorealismo italiano e dal cinema sovietico, il film ricorre a rappresentazioni archetipiche dei personaggi e delle forze economiche che essi incarnano, ispirandosi ai ricordi d’infanzia del regista. Appena ultimato, La paga venne bollato come ‘sovversivo’ dal governo di Rómulo Betancourt, che sollevò obiezioni di natura “morale, religiosa e politica” arrivando ad accusarlo di “minacciare l’ordine costituzionale venezuelano”. La condanna ufficiale scatenò un boicottaggio che di fatto bloccò la distribuzione internazionale del film, escludendolo dai principali festival cinematografici. Il restauro è dedicato alla memoria di mia sorella Esther Durán e naturalmente di nostro padre Ciro Durán, che a partire da questo film consacrò la sua vita al cinema colombiano e latinoamericano come regista, produttore, organizzatore sindacale, interprete di istanze politiche e sociali e promotore di coproduzioni nella regione.
Vladimir Durán
Copia proveniente da Maleza Cine. Restaurato in 4K nel 2025 da Joyce Ventura, Maleza Cine e Fundación Patrimonio Filmico Colombiano in collaborazione con Cinemateca de Bogotá e Cinemateca Nacional de Venezuela, a partire un controtipo negativo 35mm. Con il sostegno di Fondo para el Desarrollo Cinematográfico de Colombia e Joyce Ventura