LA BELLE VERTE
T. it.: Il pianeta verde. T. int.: The Green Planet. Scen., Mus.: Coline Serreau. F.: Robert Alazraki. M.: Eric Renault. Scgf.: Guy-Claude François. Int.: Coline Serreau (Mila), Vincent Lindon (Max), James Thierrée (Mesaje), Samuel Tasinaje (Mesaul), Marion Cotillard (Macha), Claire Keim (Sonia), Catherine Samie (la signora anziana), Paul Crauchet (Osam). Prod.: Alain Sarde per Les Films Alain Sarde, TF1 Films Production $ DCP. D: 99’. Col.
Scheda Film
Il pubblico, che non mi aveva mai abbandonata, che mi aveva dato e continua a darmi così tanto, smentendo con la sua presenza – a volte imponente, spesso numerosa – le incomprensioni più varie, non ha voluto La Belle verte. Un fiasco clamoroso. E in questo mestiere, dopo mesi, anni di lavoro lento e paziente, tutto si decide in un minuto, quando ti dicono: “Prima proiezione disastrosa, il film è morto”. Ed è vero, non si sbagliano mai sui numeri, gli implacabili contatori di biglietti, mai. Per loro esisti o non esisti più in funzione di quei numeri. Avevano ragione su tutto, sui numeri, sull’esistenza mondana del film, sul disprezzo ormai programmato verso il suo contenuto, sulla sua sepoltura in piena regola da parte dell’élite parigina. Ma su una cosa avevano torto: un film non è mai morto. Un film, un’opera, esistono nel tempo. L’importanza che gli esseri umani attribuiscono alle cose è un dato vivo, che si inscrive anch’esso nel tempo. È importante solo ciò che è diventato importante, e i tempi cambiano. Con gli anni, La Belle verte ha cominciato a esistere nonostante tutto, a crescere, a imporsi, senza che io facessi nulla per lei, come un essere vivente, grazie al bisogno che la gente aveva di lei e di ciò che gridava al mondo. (…) Ero in anticipo? Siamo sull’orlo di un tale baratro nella gestione della nostra società da sentire oggi il bisogno di rivedere tutto dalle fondamenta come fa questo film, per poter inventare un’altra società?
Coline Serreau, #COLINESERREAU, Actes Sud, 2019