JÁ QUE NINGUÉM ME TIRA PARA DANÇAR

Ana Maria Magalhães

Scen.: Ana Maria Magalhães. F.: Jacques Cheuiche. M.: Paula Sancier. Mus.: Fernando Moura. Int.: Lídia Brondi, Louise Cardoso, Ligia Diniz (Leila Diniz), Antonio Pitanga, Lita Cerqueira, Neném, Cristina Aché, Beatriz Moura Costa, Pardal, Juanita Dias Costa (se stessi). Prod.: Ana Maria Magalhães per Nova Era Produções. DCP. D.: 91’. Bn e Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Já que ninguém me tira para dançar è un film mai visto prima, inizialmente inciso su nastri U-Matic e recentemente restaurato. Ai materiali originali del 1982 digitalizzati nel 2015 sono state aggiunte nuove interviste e registrazioni. Ultimato in HDTV, il film recupera il ruolo svolto nella cultura moderna da Leila Diniz, artista che si batté per la libertà delle donne negli anni più duri della dittatura militare.
Creato dalla regista e attrice Ana Maria Magalhães, che era amica di Leila, il film è la cronaca di un’epoca e si avvale di estratti di film, fotografie e scene di finzione per mettere in luce la personalità di Leila Diniz, che con la sua vita e le sue scelte progressiste ispirò cambiamenti culturali e di costume in tutto il mondo. La famosa intervista di Leila con Pasquim, nel 1969, suscitò l’indignazione dei militari e il disprezzo delle femministe che la considerarono semplicemente volgare.
Autentica e spontanea, Leila Diniz fu la portavoce di una generazione censurata. Conquistò cuori e menti nel segno dell’amore e allo stesso tempo si attirò l’ostilità dei difensori della morale e dei conservatori, soprattutto dopo aver posato incinta di otto mesi in bikini per una rivista. Leila parlava apertamente di tutto, compresa la sua sessualità. Come le ribelli Janis Joplin e Amy Winehouse, Leila Diniz morì a soli ventisette anni, in un incidente aereo in India mentre tornava da un festival del cinema in Australia, dove era stata premiata come migliore attrice.

Copia proveniente da

Restaurato da Fabio Fraccarolli presso i laboratori Vertigo con il sostegno di Itaú Cultural e Metrópoles Produções Audiovisuais Ltda, a partire dalle versioni digitali dei master U-Matic conservati presso Cinemateca Brasileira