I WAS AN ADVENTURESS

Gregory Ratoff

Sog.: dal film J’étais une aventurière (1938) di Raymond Bernard. Scen.: Karl Tunberg, Don Ettlinger, John O’Hara. F.: Leon Shamroy, Edward Cronjager. M.: Francis D. Lyon. Scgf.: Richard Day, Joseph C. Wright. Mus.: David Buttolph. Int.: Vera Zorina (contessa Tanya Vronsky), Richard Greene (Paul Vernay), Erich von Stroheim (André Desormeaux), Peter Lorre (Polo), Sig Rumann (Herr Protz), Fritz Feld (Henri Gautier), Cora Witherspoon (zia Cecile), Anthony Kemble Cooper (cugino Emil). Prod.: Darryl F. Zanuck per Twentieth Century-Fox Film Corp. – 35mm. D.: 81’

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

I due imbroglioni André e Polo (Erich von Stroheim e Peter Lorre, amici anche nella vita) fanno squadra con la falsa contessa Tanya (la ballerina Vera Zorina) per truffare la gente bella e ricca nelle località di lusso della costa mediterranea. Mentre Tanya fugge con un vero conte, i due impostori si comportano come una vecchia coppia sposata. Lorre si versa il caffè a colazione e Stroheim brontola: “La smetti? Sono anni che ti guardo farlo, ti avrò visto più di duemila volte. Vorrei sapere… Perché cinque zollette di zucchero? E poi sei, poi sette, poi sette e mezzo. Non lo sopporto più!”.
I Was an Adventuress concede ampio spazio al talento comico di Lorre, sia che interpreti un professore ungherese dai denti finti e gli occhiali dai bordi sottili oppure un cleptomane che con i suoi furtarelli mette in pericolo le operazioni su vasta scala del terzetto: “Credo di essere un caso patologico. Sono un debole. Come tutta la mia famiglia”. Ma alla fine è lui a mostrare il suo profondo amore per il “cigno nero” Tanya (a Zorina basta un balletto di cinque minuti per esibire i suoi talenti), mentre per il compagno contano solo i soldi.
Il film è il remake della commedia francese del 1938 J’étais une aventurière, scritta in esilio dagli émigré ebrei Jacques Companéez, Herbert Juttke e Hans Jacoby e prodotta da Gregor Rabinovitch, il cui socio d’affari alla Cine-Allianz Tonfilm GmbH, Arnold Pressburger, un altro esule, avrebbe in seguito prodotto Der Verlorene di Lorre. Offrendo due ruoli centrali a Lorre e Stroheim e appaiandoli per la prima e unica volta sullo schermo, la versione della 20th Century Fox preserva e valorizza l’arguzia delle commedie di Weimar e dell’esilio francese in quella che è per altri versi una riproduzione essenzialmente hollywoodiana della Vecchia Europa.

 Frederik Lang

Copia proveniente da

Per concessione di Park Circus