HOME FROM THE HILL
Sog.: dal romanzo omonimo di William Humphrey. Scen.: Harriet Frank Jr., Irving Ravetch. F.: Milton Krasner. M.: Harold F. Kress. Scgf.: George W. Davis, Preston Ames. Mus.: Bronislau Kaper. Int.: Robert Mitchum (Wade Hunnicutt), Eleanor Parker (Hannah Hunnicutt), George Peppard (Raphael ‘Rafe’ Copley), George Hamilton (Theron Hunnicutt), Everett Sloane (Albert Halstead), Luana Patten (Libby Halstead), Anne Seymour (Sarah Halstead), Constance Ford (Opal Bixby), Ray Teal (dottor Reuben Carson). Prod.: Edmund Grainger per Metro Goldwyn Mayer 35mm. D.: 150’. Col.
Scheda Film
Theron (George Hamilton), figlio del dispotico patriarca texano Wade Hunnicutt (un sonnolento Mitchum), è stato coccolato ed educato alle buone maniere dalla madre (interpretata con un meraviglioso accento texano-hollywoodiano da Eleanor Parker): è il prezzo che Wade deve pagare per le sue infedeltà. Ma adesso Wade vuole insegnare al ragazzo a cacciare e fare di lui un uomo simile al giovane aiutante Rafe (un George Peppard molto cool). Il film inizia a virare verso il melodramma delirante quando Theron scopre il rapporto che lega Rafe e suo padre, e la rivelazione conduce a un’incredibile spirale di violenza e distruzione.
Al di là delle riprese effettuate in esterni, nel Texas e nel Mississippi, e della fotografia di Milton Krasner che contribuisce alla bellezza un po’ malata del film, Minnelli sembra più interessato a mostrare la desolazione del matrimonio devastato degli Hunnicutt e la vacuità del patriarcato di Wade. Come quattro anni prima in Tè e simpatia, Minnelli attacca la percezione sociale della virilità con perturbante precisione, mostrando scene quasi mai viste nel cinema classico hollywoodiano.
Philippe Garnier