Hiroshima Nagasaki – August 1945

Akira Iwasaki

Sog. Scen.: Geof Bartz, Paul Ronder; F.: Akira Iwasaki; Mo.: Goef Bartz, Paul Ronder; Mu.: Lina Johnson, Terril Schukraft; Voci: Kazuko Oshima, Paul Ronder; Prod.: Eric Barnouw; 16mm. D.: 17′. Bn

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Come il film di Vas [Summer of Hiroshima], Hiroshima-Nagasaki risale agli eventi che sconvolsero il mondo nel 1945. Si tratta di un cortometraggio in bianco e nero realizzato alla Columbia University sotto la supervisione di Erik Barnouw e basato su materiali d’archivio girati all’epoca da operatori giapponesi. Il film mostra in modo semplice e raccapricciante i devastanti effetti delle due esplosioni atomiche sia sugli esseri umani che sulla struttura delle città. Come Dark Spring, è un montaggio di materiali che per anni erano stati tenuti nascosti agli occhi del pubblico dai vari governi americani. Oltre a descrivere la realizzazione di Hiroshima-Nagasaki, Erik Barnouw in un suo articolo solleva due importanti questioni relative alla segretezza dei materiali e all’atteggiamento delle reti televisive. Per anni vari decreti amministrativi avevano mantenuto nella massima segretezza queste immagini relative a Hiroshima. Perché? A quale scopo tenere nascosti materiali così importanti, se era sicuramente di pubblico interesse renderli visibili? Barnouw suggerisce esitante che forse il governo temeva che la loro visione avrebbe suscitato l’orrore dell’opinione pubblica al punto da ostacolare la capacità degli Stati Uniti di sviluppare la bomba all’idrogeno. La seconda osservazione di Barnouw riguarda l’atteggiamento delle reti televisive. Alla presentazione per la stampa di Hiroshima- Nagasaki, nemmeno un’emittente televisiva commerciale si prese ufficialmente il disturbo di partecipare. Il film era stato realizzato da persone estranee alle televisioni e quindi non interessava a nessuno. Il fatto che potesse essere di grande interesse per l’opinione pubblica era ovviamente una questione secondaria. Soltanto quando la United Press International acclamò il film definendolo degno di grande interesse, finalmente le televisioni si degnarono di vederlo, pur continuando a considerarlo inutilizzabile.

Alan Rosenthal, New Challenges for Documentary, University of California Press, Berkeley-Los Angeles-Londra, 1988

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