HAMLET

Franco Zeffirelli

T. it.: Amleto. Sog.: dalla tragedia omonima (1603) di William Shakespeare. Scen.: Christopher De Vore, Franco Zeffirelli. F.: David Watkin. M.: Richard Marden. Scgf.: Dante Ferretti. Mus.: Ennio Morricone. Int.: Mel Gibson (Amleto), Glenn Close (Gertrude), Alan Bates (Claudius), Paul Scofield (il fantasma), Ian Holm (Polonio), Helena Bonham Carter (Ofelia), Stephen Dillane (Orazio), Nathaniel Parker (Laerte). Prod.: Dyson Lovell per Icon Productions. 35mm. Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Per Amleto avevo bisogno di un’icona nuova e sorprendente per il giovane pubblico. […] Mel Gibson, noto per i suoi film d’azione, era la scelta meno ovvia e più ardita. Mi era piaciuto sin dai tempi di Gli anni spezzati. Aveva iniziato la carriera in Australia come attore di teatro. Aveva anche recitato Romeo, e in seguito mi disse di avere considerato il mio film come una delle tappe decisive nella sua formazione di attore. […] Questa tragedia è stata spesso presentata come la summa dell’esistenzialismo, gravandola di ogni genere di complicazioni filosofiche. Io volevo ritornare alle fonti originali: gelosia e vendetta. Shakespeare aveva scritto un vero e proprio dramma storico, molto ricco, intricato ed emozionante: l’assassinio di un re per mano di suo fratello, con la complicità della regina, poi scoperto dal figlio della vittima. Era una tragedia di vendetta, una saga familiare raccontata come una grande storia epica, piena di fatti e di azione. Ecco cosa, in origine, aveva inchiodato il pubblico del Globe Theatre a seguire Amleto per cinque ore.
La preparazione di Amleto durò più di un anno […]. Ogniqualvolta mi metto a lavorare su una cosa nuova, è come se un’altra vita venisse creata. E benché ogni allestimento teatrale e cinematografico sia diverso, con le proprie qualità e caratteristiche, tutti provengono dallo stesso serbatoio della mia cultura, esperienza, intuizione e ricerca. Vedevo Amleto non come un principe introverso, ma piuttosto come un giovane ambizioso, estremamente intelligente e cinico, allevato per essere un aristocratico ‘superuomo’, il migliore in tutte le discipline. Sempre al massimo della tensione, sempre desideroso di spingersi oltre un traguardo che non riusciva nemmeno a individuare chiaramente. Gibson era perfetto per la parte, nel modo in cui io intendevo riportare in vita il personaggio.

Franco Zeffirelli, Autobiografia, Mondadori, Milano 2006

Copia proveniente da

per concessione di Park Circus