GOUPI MAINS ROUGES

Jacques Becker

Sog.: dall’omonimo romanzo di Pierre Véry. Scen.: Pierre Véry. F.: Jean Bourgoin. M.: Marguerite Renoir. Scgf.: Pierre Marquet. Mus.: Jean Alfaro. Int.: Fernand Ledoux (Goupi Mains rouges), Georges Rollin (Goupi Monsieur), Blanchette Brunoy (Goupi Muguet), Robert Le Vigan (Goupi Tonkin), René Génin (Goupi Dicton), Line Noro (Marie des Goupi), Arthur Devère (Goupi Mes Sous), Germaine Kerjean (Goupi Tisane), Maurice Schutz (Goupi l’Empereur), Marcel Pérès (Eusèbe), Albert Rémy (Jean des Goupi). Prod.: Minerva. DCP. D.: 104’. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Georges Rollin, interprete di Dernier atout, fa affidare a Becker l’adattamento del romanzo di Pierre Véry. Attento all’autenticità della scenografia, il regista pretende di girare in una fattoria nella Charente anziché a Parigi e dintorni. Sostituisce il direttore della fotografia Pierre Montazel, le cui immagini giudica troppo eleganti, con Jean Bourgoin, che ha conosciuto durante le riprese di La Marseillaise di Renoir (ritroverà Montazel per Grisbi). Le riprese sono segnate dalle discussioni fra la troupe, di sinistra o simpatizzante comunista, e Robert Le Vigan, amico di Céline e collaborazionista, che, “allucinato, all’apice della sua genialità” (Jacques Lourcelles), interpreta Tonkin, il folle coloniale reduce dall’Indocina.

Bernard Eisenschitz

[Becker] abbandona la poesia fantastica cara a Pierre Véry o piuttosto la mantiene solo nelle prime sequenze, dove delinea i luoghi, e nella descrizione, lungo tutto il film, del personaggio di Goupi Mains rouges, il bracconiere del clan. Sul resto dell’intrigo e degli altri personaggi, il suo sguardo è quello di un osservatore ironico che descrive con distacco le passioni, le manie, le bizzarrie e la strana umanità di ciascuno. E poi, venuto il momento, questa ironia discreta cede il passo a un senso del tragico che trasforma queste figure pittoresche in personaggi di veri ossessi, vittime del loro destino e del precipitare degli eventi.

Jacques Lourcelles, Dictionnaire du cinéma. Les films, Robert Laffont, Parigi 1992

Copia proveniente da

Restaurato nel 2015 da Pathé a partire dal negativo originale scansionato in 4K. Restauro dell’immagine in 2K eseguito da Éclair, restauro audio eseguito da L.E. Diapason, sotto la supervisione di Noël Véry e Pathé