GINZA NIJUYONCHO
Sog.: dal romanzo di Tomichiro Inoue. Scen.: Kazuhide [Ruiju] Yanagisawa. F.: Minoru Yokoyama. M.: Tadashi Nakamura. Scgf.: Akiyoshi Satani, Kimihiko Nakamura. Ass. regia: Shohei Imamura. Mus.: Takio Niki. Int.: Tatsuya Mihashi (Kan Mimurodo ‘Coney’), Yumeji Tsukioka (Wakako Kyogoku), Mie Kitahara (Yukino Nakamachi) Seizaburo Kawazu (Katsumi Kyogoku), Osamu Yukawa (Ken Hasebe) Masumi Okada (Mineo Akaishi), Toru Abe (Go Momoyama), Shiro Osaka (Santaro Mochizuki), Hisaya Morishige (voce narrante). Prod.: Nikkatsu. 35mm. D.: 117’. Bn.
Scheda Film
La trama drammatica si snoda a Tokyo nel lussuoso distretto di Ginza, ricco, alla moda, frequentato dall’alta borghesia e piuttosto occidentalizzato sin dai primi decenni del Ventesimo secolo. Ginza conserva ancora oggi la sua fama, ma Kawashima ritrae il quartiere nella fase di cambiamento, nei fragili anni Cinquanta, quando il Giappone si stava gradualmente riprendendo dagli effetti della Seconda guerra mondiale ed emergeva dall’occupazione americana del dopoguerra. Kan Mimurodo, soprannominato ‘Coney’ e interpretato da Tatsuya Mihashi, divo preferito di Kawashima, grazie al suo lavoro di fiorista entra in contatto con Wakako (Tsukioka), donna infelicemente sposata, la quale conserva un dipinto che la ritrae adolescente, opera di un artista che vorrebbe tanto rivedere. La premessa consente a Kawashima di esplorare uno spaccato della società in un periodo di aggressive trasformazioni, tra imprenditori, artisti e criminali. Lo stesso Kawashima commentò: “Forse può essere definito un fuzoku- eiga [un film che descrive gli usi e i costumi dell’epoca]; è un film che aveva lo scopo principale di documentare la Ginza di allora e la trama prese una piega frivola. Stavolta volevo provare a fare in modo che la voce narrante non servisse a spiegare la psicologia dei personaggi. Mi sono detto che non era questo che volevo. Quando lavoro da solo a una sceneggiatura è sempre così. Se dovevo usare una voce narrante, decisi che l’avrei usata in modo diverso, aggressivo. Il narratore era Hisaya Morishige, era la prima volta che lavoravamo insieme”. Morishige, uno dei grandi attori del cinema giapponese, quello stesso anno aveva interpretato Meoto zenzai (Rapporti coniugali) di Shiro Toyoda, magistrale racconto della relazione tra una geisha e il figlio di una famiglia facoltosa; l’attore lavorò ancora con Kawashima in due film di quest’ultimo per la Toho. La raffinata attrice protagonista Yumeji Tsukioka interpretò, sempre nel 1955, Chibusa yo eien nare della regista e attrice Kinuyo Tanaka, commovente storia di una poetessa malata di tumore al seno.
Alexander Jacoby e Johan Nordström