GANJINEHA-YE GOHAR

Ebrahim Golestan

Scen.: Ebrahim Golestan. F.: Soleiman Minassian. M.: Ebrahim Golestan. Mus.: Hossein Dehlavi. Int.: Ebrahim Golestan (voce narrante). Prod.: Golestan Film Studio. 35mm

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Commissionato dalla Banca centrale iraniana per celebrare la preziosa collezione di gioielli custodita nella tesoreria, questo film, con i suoi straordinari movimenti di macchina, resta l’opera visivamente più abbagliante di Golestan. Un minuto scarso dopo i titoli di testa si incontrano alcune delle sequenze paesaggistiche più emblematiche della storia del cinema iraniano: la macchina da presa passa in rapida rassegna contadini e pastori di varie etnie e tribù, in pose aggraziate e regali. Come in una composizione musicale, il semplice gesto dell’aratura viene espanso in inquadrature di varie dimensioni e angolazioni, creando un’intima sinfonia visiva. E poi appare uno dei tipici montaggi allegorici di Golestan: un contadino all’orizzonte, stacco su un diamante su sfondo nero, ovvero il contadino è il gioiello. Come nei precedenti film su commissione, Golestan riesce a sovvertire la materia di partenza con esiti apertamente critici nei confronti dei re persiani. Il commento appare in netto contrasto con ciò che viene mostrato: variopinte immagini di gioielli che ruotano accompagnate dalla voce di Golestan che descrive la decadenza e la perfidia dei monarchi del passato.

Da: University of Chicago Film Studies Center