GABRIEL OVER THE WHITE HOUSE

Gregory LaCava

Sc.: Carey Wilson dall’omonimo romanzo anonimo. F.: Bert Glennon.
In.: Walter Huston, Arthur Byron, Franchot Tone, Karen Morley, Dickie Moore. P.: Cosmopolitan. 16 mm

info_outline
T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

“Il film, inteso da William Randolph Hearst come un tributo al neo-eletto Franklin Delano Roosevelt, reclamava l’instaurazione di una benevola dittatura che risolvesse la crisi economica che l’America fronteggiava. Quando Hays vide il film, rimase sconvolto. […] L’indomani ordinò che il film fosse rimandato alla produzione per essere politicamente riorientato. Benché siano stati spesi più di 30.000 dollari in rifacimenti, Gabriel Over the White House arrivò al pubblico americano con gran parte del suo messaggio originale intatto” (Gregory D.Black, Film History, VaI.3, 1989). A questi tagli si aggiunsero le modifiche effettuate per “ammorbidire” i toni più aspramente isolazionisti ed anti- europei per la distribuzione internazionale. Nonostante tutto ciò, il film contiene una delle più feroci critiche al mondo politico americano, ed in particolare alla figura del Presidente, che si ricordi nel cinema statunitense.

Copia proveniente da